Bozza di Progetto per un Convegno ‘A 40 anni dal Concilio’

 

TITOLO: “Chiese per la pace e la giustizia: l’eredità del Concilio”. Dovrebbe dar l’idea di un’iniziativa volta non solo ad una ricostruzione storica essenziale dell’evento-Concilio (che ha alimentato tante speranze -e successive delusioni- in una Chiesa altra), ma di un’iniziativa critica e soprattutto proiettata progettualmente alle sfide oggi aperte e che comunque possono trovare radici e alimento nei documenti e nel clima conciliare.

ORGANIZZATORI: coorganizzano (autofinanziandosi) alcuni gruppi cristiani di base di AN che sono differenziati ma più o meno vicini al Movimento delle Comunità Cristiane di Base e si riconoscono come laici cristiani che provano a realizzare quel protagonismo del Popolo di Dio auspicato dal Concilio Vaticano II; coorganizzano con la Scuola di Pace locale.

DESTINATARI E OBIETTIVO: ci proponiamo di raggiungere la fascia molto spesso anonima di cristiani critici o/e che vive in disagio più o meno consapevole nella propria chiesa, per mandare loro il messaggio che non sono soli, che una chiesa diversa (quella prefigurata dal Concilio) è ancora possibile.

Sentiamo, infatti, anche noi il bisogno di una chiesa meno istituzione per i fedeli e più comunità dei fedeli, che risponda col pluralismo interno alla domanda di riconoscimento delle tante diversità (interne ed esterne) etniche, culturali, di condizione personale, una chiesa che riconosca profeticamente i segni dei tempi nell’uomo planetario e nelsoggettivismo contemporaneo per una adesione di fede adulta (da non liquidare solo come relativismo …), di una chiesa che continui ad elevare la voce per la pace contro ogni guerra specie se umanitaria o preventiva, che non attenti al valore della laicità dello stato e all’ecumenismo in nome di un’astratta verità che non salva nessuno,di una chiesa che non riduca la fede a religione civile, che allarghi le frontiere della speranza ai nuovi poveri e a tutti i poveri …

RELATORI: accanto a personaggi di rilievo nazionale come Raniero La Valle, giornalista e direttore dell’Avvenire ai tempi del Concilio, abbiamo collocato Silvia Scatena, collaboratrice di A. Melloni e G. Alberigo, storica del Concilio e ricercatrice all’Università di Modena e Reggio Emilia, e inoltre un teologo di Ancona, Luca Spegne, apprezzato per la competenza esegetica e per la sua esperienza di missione in Brasile.

DURATA E IMPOSTAZIONE DEGLI INTERVENTI: considerando che vorremmo iniziare verso le ore 17 e che vorremmo fare un saluto iniziale e soprattutto un po’ di dibattito, ipotizziamo una mezz’ora per ciascuno dei relatori.

Visto che ci proponiamo, più che una ricostruzione oggettiva del passato, una rilettura del Vaticano II con preferenziale riferimento progettuale all’oggi dove si gioca la nostra responsabilità pratica, ipotizziamo per la relazione di Silvia Scatena un’informazione essenziale sul Concilio -anche a vantaggio di chi non l’ha vissuto-, ma soprattutto la ricostruzione degli aspetti focali, dei nodi caldi, dei punti di forza del Concilio, in cui hanno le radici molte attese e sfide attuali. La sua relazione deve fondare l’attualizzazione del Concilio tentata negli interventi successivi.

A Luca Spegne proponiamo di riflettere sulfare chiesa a partire dai poveri del Sud del mondo, sul ruolo del femminile all’interno del Popolo di Dio e con le implicazioni per la pace e la salvaguardia del creato.

A Raniero La Valle proponiamo di restituirci un’immagine di Dio (trinitario) che riconosca le tante diversità etniche, culturali, di condizione personale ..., che riconosca pure l’esperienza esistenziale della creaturalità da parte degli uomini d'oggi (consapevoli che nessuno si salva prometeicamente da solo, consapevoli sempre più dell'unità del creato e dell'urgenza di salvaguardia della natura), l’immagine di un Dio maschile e femminile insieme ed in relazione interna, che giustifichi -oltre l'organizzazione gerarchica, maschilista e istituzionalizzata- il recupero di una prassi di Chiesa comunitaria, collegiale ...

DATA E SEDE: Venerdì 10 Marzo-ore 17-presso la Facoltà di Economia (Università Politecnica delle Marche) di Ancona.

 

 

 

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