Incontro delle Comunità cristiane di base piemontesi

(dal Foglio di Comunità della CdB di Pinerolo)

 

L’eucarestia sarà alle ore 11 puntuali; la cdb di Torino ha l’abitudine di incontrarsi, per chi vuole, alle 10 per un momento di silenzio e riflessione personale: allarghiamo l’invito a chi di voi vuole partecipare.

Alle 13 circa pranziamo insieme (è possibile cuocere e scaldare qualsiasi cosa). Proponiamo a ciascuno di portarsi da casa piatti e posate che poi ciascuno si riporterà a casa (i bicchieri ci sono): questo per mantenere uno stile sobrio, naturale, in linea con la decrescita, evitando quindi di utilizzare piatti di plastica o di carta. Noi provvediamo alle tovaglie e ad ogni altra necessità (pane, olio, sale, caffè …). Quanto ai cibi, ciascuno porti qualcosa.

Nel pomeriggio il previsto incontro di scambio, riflessione e dialogo. Come avevamo detto l’ultima volta a Piossasco, ogni comunità potrebbe brevemente presentare le proprie attività negli ultimi tempi, gli interessi, le problematiche affrontate, in modo da confrontare e condividere insieme un percorso il più possibile messo in comune. Poi noi vi proponiamo una traccia di discussione su un argomento che è (volutamente) molto vasto, in modo da lasciare tutti liberi di esprimere i diversi punti di vista.

 

Traccia di discussione per l’incontro del 12 marzo 2006, proposta dalla cdb di Torino

 

Il titolo potrebbe essere: la nostra fede di cristiani di base davanti alle nuove problematiche emergenti; articolato secondo questi aspetti:

1. le sfide radicali poste dal nostro tempo, come la guerra permanente, i cambiamenti climatici, il problema dell’energia; la necessità di un nuovo modello culturale ed economico che metta in discussione il dogma della crescita;

2. i nuovi movimenti trasversali, che vengono dalla gente, dalla base, a difesa del proprio territorio, contro le grandi opere e gli scempi ambientali, per una nuova società della condivisione, contro ogni forma di emarginazione, per l’integrazione e l’accettazione di tutti, … . Movimenti che quindi sono spesso lontani, se non osteggiati, dalla politica tradizionale;

3. il sempre più pesante protagonismo della chiesa istituzionale, con le ingerenza che dalla cosiddetta morale si spingono a modificare il quadro legislativo se non addirittura gli equilibri politici; chiesa che non esita ad accettare privilegi e a glorificarsi sempre di più nella sua potenza mondana (per non dire economica): cfr nuova chiesa del Santo Volto a Torino, ma anche la presenza dei vescovi ad ogni appuntamento civile ed istituzionale;

4. il tipo di religione che viene propagandato in questo contesto, rivendicando una sua potente centralità da parte dei vescovi, ma in compagnia di vasti settori della destra clericale ed intellettuale, arrivando ad accettare e favorire la concezione del cristianesimo come religione di tutti, per tutti (il crocifisso diventa così un simbolo di tutti, addirittura un’immagine di laicità!);

5. la presenza sempre più viva e vicina, nell’esperienza quotidiana di ciascuno di noi, di persone che prima ci apparivano così lontane: islamici, uomini e donne di altre religioni, bambini di origine straniera che crescono insieme ai nostri; persone che chiedono diritti, rispetto, ascolto e confronto;

6. davanti a tutto questo, oggi, qual è la nostra presenza, qual è la nostra fede, in che modo testimoniamo un’altra lettura del Vangelo, che resti fonte di liberazione e non di conformismo ai potenti della terra, segno di libertà ed invito all’impegno e non alibi teologico per un sostegno ideologico alla cultura occidentale che, dalla sua posizione di dominio nel mondo, ne sta determinando gli scenari in senso sempre più catastrofico, di oppressione per gli altri popoli, di mantenimento dei propri (insani) privilegi. Come possiamo /dobbiamo oggi annunciare questa nostra piccola, povera, fede? Come ci schieriamo dalla parte dei poveri, dei ultimi, della natura calpestata, contro scelte derivate dalla sete di potere e privilegi, che ci portano sempre più verso uno scontro globale? Sempre più immersi in questo mondo così variegato, imprevedibile, ricco di umanità e sempre meno interessati a difendere le nostre radici cristiane, e tuttavia, come interpretiamo e raccontiamo queste radici e questa ispirazione?

Temi evidentemente amplissimi, impossibili da sintetizzare in poche righe. Per questo incontro proponiamo, dopo un primo giro a ruota libera di considerazioni personali e di comunità, di pensare anche a qualche strumento, modalità, iniziativa, per rendere pubblica la nostra presenza, per dare un piccolo segnale, se lo riteniamo opportuno e possibile.

Quindi ogni comunità potrà portare le sue riflessioni e proposte, che insieme valuteremo.

 

 

È già in programma, anche se da definire nei particolari, il successivo incontro, nel mese di maggio, a Pinerolo. Chi desidera partecipare può mettersi in contatto con Carlo e Gabriella (011 8981510)

 

[torna indietro]