Comunità Isolotto

 

Spunti per la riflessione dell’incontro comunitario di domenica 28 novembre 2007

a cura del gruppo: Tina – Carmen – Luciana – Francesca - Marco

 

Per la prossima domenica proponiamo di riflettere sul significato – i contenuti – le caratteristiche – la conduzione – la prassi di questo nostro incontro settimanale.

Il desiderio di approfondimento nasce da alcune problematiche emerse in questo primo periodo dopo la pausa estiva:

- il bisogno di rinnovare ed attualizzare i linguaggi, a partire dal padrenostro;

- il disagio di relegare il momento della condivisione del pane alla fine della discussione, in uno spazio di tempo frettoloso e deconcentrato;

- le riflessioni sempre molto interessanti del gruppo che introduce non hanno a disposizione un tempo sufficiente all’ approfondimento con interventi dei presenti che desiderano dare il proprio contributo;

- la ripetitività della scansione nel modo di condurre l’incontro non si è arricchita di

elementi nuovi, creativi, coinvolgenti anche sul piano della corporeità;

- i ruoli e l’assunzione di responsabilità dei singoli e dei gruppi non trovano abbastanza spazio per la comunicazione;

- il desiderio di comunicazione spontanea interpersonale non trova una risposta adeguata per la limitatezza del tempo a disposizione, spesso non si riesce nemmeno a salutarsi.

Non vogliamo fare prima di tutto una discussione organizzativa, ma prenderci i tempi necessari per approfondire il significato di questo nostro stare insieme a partire dal percorso che abbiamo fatto in questi quaranta anni e dalla specificità di gesti – parole – riti e messaggi con cui abbiamo fatto memoria dell’esperienza cristiana .

Proprio per entrare dentro ciascun aspetto problematico pensiamo di fare riferimento

ad alcune parole chiave:

 

RITUALITA’- RITO

Ci chiediamo:

come e perché nascono i riti;

i riti sono importanti nel nostro vissuto quotidiano;

i riti sono un peso e una schiavitù –sono rassicuranti – sono utili – sono socializzanti – sono escludenti;

i riti sono una caratterizzazione di identità;

quali sono i riti della società moderna;

i riti sono statici, fissi, vanno mantenuti così come sono, vanno attualizzati;

il nostro incontro settimanale ha una sua identità rituale;

il rito nella piazza…e il rito in una stanza….quali differenze e similitudini.

 

EUCARESTIA – CONDIVISIONE

- Mangiare insieme sarebbe una condivisione certamente più concreta e significativa ma purtroppo più faticosa e difficile da realizzare ( alcune comunità comunque riescono a farlo).

- Ripetere il segno simbolico dello spezzare il pane mantiene comunque una carica emotiva?

- Sottrarci alla convivialità del mangiare insieme è un impoverimento?

- Accompagnare lo spezzare il pane con gesti di comunicazione e corporeità sarebbe un modo significativo e più coinvolgente oppure una forzatura innaturale dato che non siamo abituati a gesti affettivi?

- I momenti della memoria della cena eucaristica, della lettura corale di un testo, avrebbero bisogno di essere accompagnati da uno spazio di silenzio –riflessione -rilassamento…senza troppa frettolosità, dopo tante parole?……

- La lettura corale delle parole della eucaristia la sentiamo coinvolgente e significativa al fine di condividere la responsabilità del gesto che andiamo a compiere?

 

MINISTERI – SERVIZIO – ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’

Riflettiamo su:

- continuità – costanza dell’impegno

- pesantezza ed insofferenza per un impegno troppo assillante

- gioia e gratificazione nel sentirsi utile

- soddisfazione nello svolgere un ruolo e nel rendere un servizio

- frustrazione per non essere valorizzato dagli altri

- difficoltà a collaborare o ad entrare in feeling

- mancanza di collaborazione

-altro

 

PREGHIERA – PADRE NOSTRO

l’argomento è già stato introdotto domenica scorsa attraverso un’analisi sulla parola che cambia…che si rinnova…come e perché, vorremmo approfondire:

- il padre nostro come preghiera che significato ha per noi (su questo abbiamo tutta

la raccolta delle discussioni che facemmo in comunità nel 1997)?

- quale è il significato vero e originario delle parole del padrenostro?

- per rispettare il suo messaggio originale possiamo noi oggi ripetere le parole di allora?

- cambiare le parole per renderne attuale il messaggio?

- mantenere le parole per conservare una tradizione e una memoria storica?

- conservare le parole per non creare disagio a chi è abituato?

- cambiare le parole peresprimere insieme, coralmente,atteggiamenti interiori, convinzioni, disponibilità, accoglienza reciproca?

- la lettura corale di brani e riflessioni condivise è per noi significante?

 

Come vedete i materiali di riflessione sono molti, se ci farà piacere ne affronteremo

un po’ alla volta, senza fretta. Abbiamo creduto opportuno inviarvi questa scheda perché chi vorrà partecipare alla discussione avrà il tempo di rifletterci e magari arricchire questi spunti con riflessioni personali o ricerche di testi di approfondimento.

L’obbiettivo potrebbe essere:

- dare maggiore spazio alla creatività personale o di gruppo,

- trovare un tempo più comodo e sereno da trascorrere insieme (pensiamo, per esempio, anziché la domenica mattina trovarci la domenica pomeriggio dalle 17 alle19),

- riscoprire la nostra identità alla luce anche di una maggiore convivialità.

 

 

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