Comunità dell’Isolotto

Incontro comunitario 9 marzo 2008

 

Preghiera della eucarestia

 

Laudato si’ mi’ Signore con tutte le tue creature,

specialmente lo frate Sole …

Laudato si’ mi’ Signore per sora Luna e le stelle:

per frate Vento …

Laudato si’ mi’ Signore, per sora Acqua

la quale è multo utile e umile et preziosa et casta …

Facciamo nostro il cantico delle creature di Francesco

che c’invita a guardare la natura come un dono

e non come un possesso.

E’ un messaggio che guarda a Dio creatore

perché s’iscrive nella cornice religiosa del tempo

ma può anche esser tradotto in linguaggio secolare

mantenendo il senso della natura come dono

con cui intrecciare una relazione affettuosa.

E specialmente l’acqua casta

bene prezioso da condividere

e preservare da accaparramenti e sprechi.

L’acqua che insieme al vino

serve alla condivisione nella memoria di Gesù.

La sera prima di essere ucciso, mentre era a tavola con i suoi,

spezzò il pane, lo benedì, lo diede loro e disse

'prendete e mangiatene questo è il mio corpo'.

Poi prese un bicchiere di vino

lo unì ad acqua secondo l’usanza del tempo e disse

'prendete e bevetene tutti, questo è il mio sangue’.

Lo Spirito che vive in questa memoria di Gesù,

ma non in modo esclusivo perché vive ugualmente nelle memorie

e nelle fedi delle infinite diversità culturali e religiose,

trasformi questi doni della natura

pane, vino, acqua

attraverso la nostra responsabilità,

perché siano beni sufficienti per tutti,

fonte di benedizione universale,

e moltiplichi le esperienze di condivisione.

 

 

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