Cdb di Oregina - Genova

Incontro di Natale 2007

 

Nella società in cui è nato Gesù c’erano tante persone che invocavano Jahvé perché ristabilisse la giustizia. C’erano nei confronti delle classi popolari tanteangherie, violenze, soprusiad opera siadella potenza occupante che di gran parte della classe dirigente locale ad essa alleata.Diversi gruppi e movimentisupplicavano Jahvé e lottavano per ottenereuguaglianza sociale , libertà politica, civile e religiosa.

Noi che stasera viviamo nella memoria liturgica il natale di Gesù non possiamo non fare nostro il dolore di tanti lavoratori vittime di un cinico sfruttamento ( nell’era della mondializzazione capitalistica la vita di tanti operai vale meno del prezzo della ricarica di qualche estintore )l’angoscia di migranti resi invisibili da leggi disumane, il dramma di migliaiae migliaia di famiglie, di persone senza casa, senza cibo, senza acqua, senza cure mediche, senza istruzione.

Beati e beate noi se sapremo divenire, con l’aiuto dello Spirito, testimoni di speranza.

Canto

Prima lettura: Il profeta Amos annuncia la critica di Dio nei confronti di una situazione sociale che non risponde al progetto del Patto: l’agiatezza economica è di poche persone, perciò la divisione tra le classi sociali aumenta; la solidarietà tra i membri del popolo viene meno e regna sovrano lo sfruttamento dei deboli da parte dei più forti. La corruzione non risparmia neppure i tribunali che emettono sentenze ingiuste nei riguardi dei più indifesi. Quanta attualità nelle parole di Amos che è stato soprannominato il profeta della giustizia. Ascoltiamo e facciamo nostro il suo grido.

Amos cap. 2

6 Così parla il SIGNORE:
«Per tre misfatti d'Israele,
anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza,
perché vendono il giusto per denaro
e il povero a causa di un paio di sandali;
7 perché desiderano veder la polvere della terra sulla testa degli indifesi,
violano il diritto degli umili,
e figlio e padre vanno dalla stessa ragazza,
per profanare il mio santo nome.

Amos cap. 5

7 Voi alterate il diritto in assenzio,
e gettate a terra la giustizia!

24 Scorra piuttosto il diritto come acqua
e la giustizia come un torrente perenne!

Amos cap. 6

12 Corrono forse i cavalli sulle rocce?
Si ara forse su esse con i buoi?
Eppure voi cambiate il diritto in veleno
e il frutto della giustizia in assenzio.

INTERVENTI SUL TEMA

SECONDA LETTURA: In ebraico Isaia significa “Il Signore salva”. Il brano che leggiamo si colloca in quell’insieme di messaggi chiamati le “apocalissi di Isaia” nel senso che annunciano il rinnovamento futuro ma storico del mondo. Isaia è untestimone di speranza negli anni 740-700 a. C. per i poveri del suo tempo. Oggi ciascuna/odi noi può annunciare nella vita di ogni giorno, quella professionale, familiare, comunitaria e sociale,che un altro modo di vivere è possibile per tutte e tutti,che un’esistenza dignitosadeve essere riconosciutae attuata per tutte/i.

 

Isaia 25. 1-5
1 SIGNORE, tu sei il mio Dio;
io ti esalterò, loderò il tuo nome,
perché hai fatto cose meravigliose;
i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili.
2 Poiché tu hai ridotto la città in un mucchio di pietre,
la città forte in un monte di rovine;
il castello degli stranieri non è più una città,
non sarà mai più ricostruito.
3 Perciò il popolo forte ti glorifica,
le città delle nazioni possenti ti temono,
4 perché tu sei stato una fortezza per il povero,
una fortezza per l'indifeso nella sua angoscia,
un rifugio contro la tempesta,
un'ombra contro l'arsura;
poiché il soffio dei tiranni
era come una tempesta che batte la muraglia.
5 Come il calore è domato in una terra arida,
così tu hai domato il tumulto degli stranieri;
come il calore è diminuito dall'ombra d'una nuvola,
così il canto dei tiranni è stato attenuato.

INTERVENTI sul tema

TERZA LETTURA : Il Signore diviene Giovanni che significa “Dio ebbe misericordia”, perciò favisita aideboli, ai poveri per affrancarli dal clima di oppressione, dal cinismo dei potenti. Viene, come ilsole, a scaldare le menti e i cuori di coloro che lottano per la giustizia, per recare l’annuncio che sta per avere inizio una nuova era, di cui il Battista è il profeta, il messaggero.

Luca 1, 67-80
67 Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo:
68 «Benedetto sia il Signore, il Dio d'Israele,
perché ha visitato e riscattato il suo popolo,
69 e ci ha suscitato un potente Salvatore
nella casa di Davide suo servo,
70 come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti;
71 uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano.
72 Egli usa così misericordia verso i nostri padri
e si ricorda del suo santo patto,
73 del giuramento che fece ad Abramo nostro padre,
74 di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici,
lo serviamo senza paura,
75 in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita.
76 E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo,
perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie,
77 per dare al suo popolo conoscenza della salvezza
mediante il perdono dei loro peccati,
78 grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio;
per i quali l'Aurora dall'alto ci visiterà
79 per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte,
per guidare i nostri passi verso la via della pace».
80 Or il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e stette nei deserti fino al giorno in cui doveva manifestarsi a Israele.

Canto 2

QUARTA LETTURA: Per quanti anni abbiamo ascoltato questo annuncio; eppure il messaggio è ancora di grande attualità . Il Signore visita il suo popolo ma ad accoglierlo sono solo o soprattutto le persone semplici, umili, piccole. Sono queste persone che hanno garantito nei secoli la continuità dell’annuncio di salvezza e non le cosiddette sacre gerarchie, obbedienti ai diversi potentati economico-finanziari piuttosto che alla Parola di Dio.


LUCA 2,1-20
1 In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero. 2 Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3 Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.
4 Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide, 5 per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; 7 ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 8 In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. 9 E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. 10 L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: 11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. 12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"».
13 E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
14 «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!»
15 Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere». 16 Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; 17 e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. 18 E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. 19 Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. 20 E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunziato.

INTERVENTI sul tema

CONFESSIONE DI FEDE

Crediamo in Dio che crea e mantiene ogni vita

Crediamo in Dio che si è rivelato in Gesù perché tutte le persone abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza

Crediamo in Dio che, nell’azione vivificatrice dello Spirito, ci dà le basi per una vita globale che rispetti la creazione

Crediamo che le comunità cristiane siano chiamate a prendere le difese di coloro che soffrono a causa dell’ingiustizia , dello sfruttamento, della mancanza di diritti

Crediamo che dobbiamo impegnarci a trasformare questo sistema economico che saccheggia le risorse della terra a suo solo vantaggio, distrugge specie viventi di ora in ora e minaccia gli ecosistemi da cui dipendela vita di tutto il creato.

 

PREGHIERA EUCARISTICA

In tua presenza, o Dio, noi guardiamo a questo nostro mondo travagliato.

E ciò che vediamo in molti luoghi della terra

è fame invece di cibo sulle mense

odio e violenza invece di comprensione reciproca

persecuzione e guerra invece di convivenza pacifica.

Vediamo gente costretta a lasciare le proprie case perché non ce la fa a pagare l’affitto

lasciare i propri cari per un cercare un luogo dove lavorare e vivere.

Vediamo i disperati tentativi di tante persone di superare i muri e i confini

attraverso i quali altri paesi cercano di tenerli fuori.

Vediamo operai rimanere vittime di uno sfruttamento inumano

che pone al centro di tutto il vitello d’oro del profitto

Ti preghiamo, o Dio, per coloro che sono per via e per i clandestini

per coloro che, come Maria, Giuseppe e Gesù, cercano un ricovero

per coloro che camminano nella valle dell’ombra della morte

Donaci il tuo spirito, la tua passionela tua forza

perché possiamo essere senza timore

al fianco di chi è umiliato, di chi è calpestato

nella sua dignità, nella sua libertà.

Possiamo essere testimoni della speranza portata da Gesù che

nella notte in cui stava per essere consegnato a coloro che non tolleravano

il suo messaggio di amore, di inclusione, di condivisione

mentre nella cena celebrava la pasqua ebraica

prese del pane, lo spezzò come segno della sua vita spezzata per noi

e lo distribuì alle discepole e ai discepoli presenti dicendo:

prendete e mangiate, questo è il mio corpo dato per voi;

poi prese la coppa del vino e la distribuì dicendo

prendete e bevetene tutte e tutti perché questo è

è il segno della mia vita versata per voi.

Ogni volta che vi radunate nel mio nome, fate questo in memoria di me.

 

Facciamo memoria di quante/i hanno condiviso con noi la speranza di una chiesa testimone dell’impotenza della croce, di un impegno di trasformazione sociale e politica, hanno percorso un cammino di familiarità o di amicizia.

 

Dandoci la mano, preghiamo il PADRE NOSTRO e poi ci scambiamo il SEGNO DELLA PACE come segno e impegno ad essere ovunque costruttori di pace

 

CONDIVISIONE DEL PANE E DEL VINO SIMBOLI DELLA PRESENZA BENEDICENTE DI DIO NELL’AZIONE LIBERATRICE DI GESU’

CANTO:

Mentre la celebrazione eucaristica continua nella condivisione del cibo che abbiamo portato da casa , non dimentichiamo il cibo della Parola di Dio ascoltata e il cibo materiale e spirituale da condividere con le persone che in questa società non hanno cibo, acqua, istruzione, casa, diritti.

 

L’alba di un nuovo mondo è l’auguriochefacciamo a tutte le donne, a tutti gli uomini, alla madre terra, al padre cielo”. INFINITI AUGURI.

 

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