L’amore non è di casa in Vaticano

 

Di fronte all’esplosione di consapevolezza, gioia ed amore che ha invaso Piazza Farnese a Roma sabato 10 marzo si sperava che il Vaticano avesse il buon gusto di tacere. Così non è stato.

 

1) Il descrivere la manifestazione come “carnevalesca e irrispettosa” ha una volta di più dimostrato, se fosse ancora necessario, il non rispetto e l’arroganza che proviene dai sacri palazzi. Non si è voluto vedere la richiesta di tante persone, uomini e donne, etero e omo, di un giusto riconoscimento del loro amore edi concedere diritti elementari come la casa, la parità di fronte alla malattia e alla morte del partner, alla reversibilità della pensione, ecc... Sono temi di giustizia sociale così cari alla chiesa cattolica, solo a parole.

2) Si è voluto criminalizzare la presenza dei bambini, come se il desiderio di maternità e di paternità fosse riservato solo ad alcuni/e. Il desidero di genitorialità non è proprietà di nessuno: non possiamo e non dobbiamo accettare questa discriminante che crea figli e figlie di serie “A” e di serie “B”.

3) La gerarchia della chiesa cattolica parla di amore e di accoglienza, ma nei fatti si contraddice e questi interventi sono nel segno della più bieca omofobia, un'istigazione all’odio e all’intolleranza. La chiesa cattolica è sempre più lontana dal vissuto della gente e le loro parole sono disperse dal vento della libertà, della consapevolezza, dell’amore. Sono interventi di una gerarchia che si sente insicura dal procedere inarrestabile della secolarizzazione e della libertà di coscienza nell’insieme della società e della chiesa stessa.

4) E’ sempre più urgente in Italia che una politica adulta sappia proporre e fare leggi nell’interesse di tutti i cittadini uomini e donne, etero ed omo, credenti e non credenti. Occorre che il Parlamento abbandoni finalmente la dipendenza dalla Santa Sede e si muova nella direzione del bene dei cittadini che sono coloro che hanno espresso il voto e nel nome del quale il Parlamento ed il governo esercitano il potere. Il governo ed il Parlamento non possono più governare in sovranità limitata, condizionata dai vescovi.

 

Pinerolo, 15 marzo 2007

La Comunità cristiana di base di Pinerolo

 

 

 

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