COMUNITA’ CRISTIANA DI BASE DI SAN PAOLO

 

Battesimo di Flora

Festa di comunione di Flora, Giulia, Margherita, Sofia

 

Roma, 16 Dicembre 2007

 


Canto: IO VOGLIO AVERE

Io voglio appena guardare un campo / voglio soltanto cantare un canto

però non voglio cantar da solo / voglio sentire gli uccelli in volo

voglio portare il mio canto amico / a qualsiasi amico che lo vorrà

Io voglio avere un milione di amici

e ben più forte poter cantar(2 v.)

Io voglio appena un vento forte / portare un canto a tutte le porte

e sulle strade che io passerò / dividerò tutto ciò che avrò

voglio portare il mio canto amico / a qualsiasi amico che lo vorrà

Io voglio avere………

Io voglio pace per il futuro / voglio un giardino senza alcun muro

e ogni bambino nuovo e sincero / cantando alto ride più vero

voglio portare il mio canto amico / a qualsiasi amico che lo vorrà

Io voglio avere……

Io voglio amore nella mia vita /sentir calore da una mano amica

ogni fratello col viso aperto / il mio cuore al pianto non è più sincero

voglio portare il mio canto amico / a qualsiasi amico che lo vorrà

Io voglio avere……

Vieni con me a guardare il campo / canta con me anche tu il mio canto

perché non voglio cantar da solo / voglio sentire gli uccelli in volo

voglio portare il mio canto amico / a qualsiasi amico che lo vorrà

Io voglio avere…….

 

Flora legge una sua filastrocca:

Al Laboratorio di Religione
ci sarà battesimo e comunione.
Tanti bambini sono i festeggiati,
ma ci saranno anche molti invitati.
Questo sarà un giorno speciale
e si celebrerà poco prima di Natale.
Alcune mie amiche anche verranno
e la poesia “Fraternità” reciteranno.
Anche a pranzo resteremo,
ma prima di tante cose parleremo.
Di come Gesù, Giovanni Battista incontrò
e dalla parte della sua predicazione si schierò.
Gesù si è fatto battezzare
e la sua vita insieme al suo popolo cambiare.
I peccatoriGesù aiutò
e i potenti allontanò.
Prima della cena Gesù un asciugamano ai fianchi si legò
e poi i piedi ai suoi discepoli lavò.
A cena poi il pane lui spezzò
econ il calice di vino si donò.

 
Antifona d’ingresso

(tutti) Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

 

Lettura: Vangelo diMarco 1, 9-10

Il battesimo di Gesù

Proprio in quei giorni, da Nazàret, un villaggio della Galilea, arrivò anche Gesù e si fece battezzare da Giovanni nel fiume. Mentre usciva dall’acqua, Gesù vide il cielo spalancarsi e lo Spirito Santo scendere su di lui come una colomba.

Parola di uomini e donne ispirata da Dio

(tutti) Rendiamo grazie a Dio

 

Battesimo

Preghiera

(tutti) Signore, Tu ci hai donato l’acqua per dissetarci, per purificarci, per rendere fertili i campi e far germogliare la vita. Ma tu hai dato un altro significato all’acqua, quando hai fatto passare gli Ebrei attraverso il Mar Rosso e li hai liberati: da un popolo schiavo e disperso a popolo di Dio, comunità che ha un compito sulla terra, quello di annunciare le opere del Signore e di costruire il suo regno. Signore rendici degni del tuo popolo, fa che sappiamo testimoniarti a questa bambina.
Manda il tuo Spirito unificatore, fuoco ardente che non dà riposo.
Noi ti preghiamo per Gesù Cristo nostro Signore. Amen

(tutti) Flora io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

 

Canto: IO LA MIA VESTE

Io la mia veste, tu la tua veste, del Signore i figli hanno la veste,

quando andrò lassù nel ciel avrò un vestito anch’io

e griderò: cielo, cielo, cielo;

ma non tuttiquelli che parlano del cielo, andranno in cielo

canterò nel cielo di Dio.

Io la mia arpa, tu la tua arpa, del Signore i figli hanno l’arpa,

quando andrò lassù nel ciel avrò un’arpa anch’io

e griderò: cielo, cielo, cielo;

ma non tuttiquelli che parlano del cielo, andranno in cielo

canterò nel cielo di Dio.

 

Lettura: 1 corinzi 11, 20-21 27-33
Come mangiare la cena del Signore
Ma quando vi riunite, la vostra cena non è di certo la cena del Signore! Infatti quando siete a tavola, ognuno si affretta a mangiare il proprio cibo. E cosi accade che mentre alcuni hanno fame, altri sono ubriachi. Perciò, chi mangia il pane del Signore o beve il suo calice in modo indegno, si rende colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno perciò esamini prima stesso,e poi mangi di quel pane e beva da quel calice. Perché, chi mangia del pane e beve dal calice senza discernere il corpo del Signore, mangiae beve la sua propria condanna. Per questa ragione vi sono tra voi molti malati e molti infermi, e parecchi sono morti. Però se ci esaminiamo attentamente, non cadremo sotto la condanna di Dio. D’altra parte se il Signore ci punisce,lo faper correggerci e per non condannarci insieme con il mondo.Così, fratelli quando vi riunite per la cena in comune, aspettatevi gli uni gli altri.

Parola di uomini e donne ispirata dal Signore

(tutti) Lode a Te o Signore

 

Lettura: Vangelo di GIOVANNI 13, 1-17
Gesù lava i piedi ai suoi discepoli
Era ormai vicina la festa ebraica della Pasqua. Gesù sapeva che era venuto per lui il momento di lasciare questo mondo e di tornare la Padre. Egli aveva sempre amato i suoi discepoli che erano nel mondo, e li amò fino alla fine. All’ora della cena, il diavolo aveva già convinto Giuda (il figlio di Simone Iscariota)a tradire Gesù. Gesù sapeva di aver avuto dal Padre ogni potere; sapeva pure che era venuto da Dio e che a Dio ritornava. Allora si alzò da tavola, si tolse la veste e si legò un asciugamano intorno a fianchi, verso l’acqua in un catino, e comincio a lavare i piedi ai suoi discepoli. Poi li asciugava con il panno che aveva intorno ai fianchi.Quando arrivò il suo turno, Simon Pietro gli disse:- Signore tu vuoi lavare i piedi ame?Gesù rispose:- Ora tu non capisci quello che io faccio; lo capirai dopo.Pietro replicò:- No, tu non mi laverai mai i piedi!Gesù ribattè:- Se io non ti lavo, tu non sarai veramente unito a me.Simon Pietro gli disse:- Signore, non lavarmi soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo.Gesù rispose:- Chi è già lavato non ha bisogno di lavarsi altro che i piedi. E’ completamente puro. Anche voi siete puri, ma non tutti. Infatti, sapeva già chi lo avrebbe tradito. Per questo disse: ”Non tutti siete puri”.Gesù terminò di lavare i piedi ai discepoli, riprese la sua veste e si mise di nuovo a tavola. Poi disse: “ capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate Maestro e Signore, e fate bene perché io lo sono. Dunque, se io, Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Io vi ho dato un esempio perché facciate come io vi ho fatto a voi. Certamente un servo non è più importante del suo padrone e un ambasciatore non è più grande di chi lo ha mandato. Ora sapete queste cose; ma sarete beati quando le metterete in pratica.

Parola di uomini e donne ispirata dal Signore

(tutti) Lode a Te o Cristo

 

Interventi e preghiere
 
Momento penitenziale

Sorelle e fratelli, la festa del Natale è vicina: chiediamo che i nostri cuori siano liberati da ogni paura e angoscia.

(pausa di silenzio)

 

Canto dell’Offertorio: PER SEMPRE (Tagore – PieraCori)

Rit:

mi hai fatto senza fine

questa è la tua volontà

mi hai fatto senza fine

questa è la tua volontà

Questo piccolo fragile vaso tu

continuamente lo vuoti

continuamente lo riempi

di vita sempre nuova

Mi hai fatto……..

Questo piccolo flauto di canna tu

hai portato per valli e colline

attraverso di esso hai soffiato tu

melodie eternamente nuove

Mi hai fatto……..

Su queste piccole fragili mani tu

fai scendere i doni infiniti

passa il tempo e passa l’età

e tu continui a riempire ancora

Mi hai fatto………….

 
Canone

(tutti) Beati coloro che sono solidali

Aiutaci o Signore a ricordarci sempre

che apparteniamo al mondo ricco!

Fa’ che non ci dimentichiamo mai di questo nostro peccato originale,

che ci rende come Caino che uccide quotidianamente il fratello,

reo di essere tra i poveri della terra!

La nostra ignoranza e indifferenza,

di questa situazione di disuguaglianza,

per cui chi è ricco sfrutta chi è povero

fino a procurargli la morte,

non ci giustifica,

ma anzi aggrava il nostro peccato,

che è quello di Caino: non essere custodi di nostro fratello!

Questo significa non dimenticarsi di lui,

cercarlo e, trovatolo, non voltargli le spalle,

ma soccorrerlo, come il samaritano fece

con lo straniero ferito, di cui ebbe compassione,

dedicandogli un po’ di quel tempo di cui noi siamo sempre più avari!

Quando il mondo ricco è stato inaspettatamente colpito e

si è scoperto vulnerabile al pari dei poveri della terra,

ha purtroppo reagito nel solo modo che conosce:

portando la guerra!

Aiutaci Signore a percorrere strade diverse dalla vendetta,

a praticare la giustizia,

a riconoscere che la nostra attenzione al povero

avrebbe dovuto essere presente

anche prima del crollo delle nostre sicurezze!

Gesù ha insegnato a Tommaso:

“Perché mi hai veduto hai creduto:

beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno!”

Vorremmo aggiungere:

“Beati quelli che scelgono la condivisione con chi ha bisogno,

non perché toccati nei propri interessi,

ma perché spinti dalla solidarietà!”

Per questi noi ti preghiamo,

per coloro che portano segni concreti di speranza,

per tutti quelli che, pur appartenendo all’occidente,

non ne condividono la logica di potenza!

Manda il tuo spirito su di noi

perché siamo pervasi dalla solidarietà

che ha segnato la vita di Gesù

fino alla sua morte in croce,

che è stata preceduta dalla condivisione del pane e del vino

nella sua ultima cena fra noi! 

Per i discepoli e le discepole che amava spezzò il panee disse:

“Prendete e mangiate, questo è il mio corpo dato per voi!”.

Allo stesso modo prese il calice e disse:

“Prendete e bevetene tutti: questa è la nuova alleanza nel mio sangue.

Fate questo in memoria di me!”

Fa’, o Signore, che questo gesto

rappresenti un impegno vero

Verso chi è stato meno fortunato di noi

e verso chi abbiamo maltrattato,

consciamente o inconsciamente!

Solo così ha senso la preghiera che ci hai insegnato:

Padre Nostro…..

SCAMBIO della pace

Festa di Comunione

 

Canto: IL PESCATORE (Fabrizio De Andrè)

 

All’ombra dell’ultimo sole

s’era assopito un pescatore

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso

Venne alla spiaggia un assassino

due occhi grandi da bambino

due occhi grandi di paura

eran gli specchi di un’avventura

E chiese al vecchio dammi il pane

ho poco tempo e troppa fame

e chiese al vecchio dammi il vino

ho sete e sono un assassino

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno

non si guardò neppure intorno

ma versò il vino e spezzò il pane

per chi diceva ho sete ho fame

E fu il calore di un momento

poi via di nuovo verso il vento

davanti gli occhi ancora il sole

dietro alle spalle un pescatore

Dietro alle spalle un pescatore

e la memoria già dolore

e già il rimpianto di un aprile

giocato all’ombra di un cortile

Vennero in sella due gendarmi

vennero in sella con le armi

chiesero al vecchio se lì vicino

fosse passato un assassino

Ma all’ombra dell’ultimo sole

si era assopito il pescatore

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso


Canto: METTI IN CIRCOLO IL TUO AMORE (Luciano Ligabue)

 

Hai cercato di capire

E non hai capito ancora

Se di capire si finisce mai.

Hai provato a far capire

Con tutta la tua voce

Anche solo un pezzo di quello

Che sei.

Con la rabbia si nasce

O ci si diventa

E tu che sei un esperto non lo

Sai,

perché quello che ti spacca

ti fa fuori dentro

forse parte proprio da chi sei.

Metti in circolo il tuo amore, come quando dici “perché no?”

Metti in circolo il tuo amore, come quando ammetti “non lo so”

Come quando dici “perché no”

Quante vite non capisci

E quindi non sopporti

Perché ti sembra non capiscan te,

quanti generi di pesci

e che correnti forti

perché ‘sto mare sia come vuoi te.

Metti in circolo il tuo amore, come fai con una novità

Metti in circolo il tuo amore, come quando dici “si vedrà”

Come fai con una novità

E ti sei opposto all’onda

Che più ti opponi e più ti tira giù.

E ti senti ad una festa

Per cui non hai l’invito

Per cui gli inviti adesso falli tu.

Metti in circolo il tuo amore, come quando dici “perché no?”

Metti in circolo il tuo amore, come quando ammetti “non lo so”

Come quando dici “perché no?”

 

 

 

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