PAX ROMANA

 

Un grazie verrebbe da dire a questo Vescovo di Roma che con grande sollecitudine si è preoccupato dell’unità della Chiesa !!!

Ma di chi si è preoccupato…

Forse dei fratelli e sorelle che chiedono giustizia per gli ultimi, di coloro che vivono la preghiera eucaristica come momento di incontro fraterno intorno alla mensa per spezzare il pane dell’amore, di tutti quelli che sono schierati per un mondo diverso nel quale il messaggio evangelico di giustizia e pace diventi inveramento del Regno fra i poveri e con i poveri, dei fratelli e sorelle di altre chiese cristiane che con grande fede ed impegno testimoniano il Gesù dell’Evangelo, di coloro che anche di altre fedi testimoniano un mondo altro?

Nulla di tutto questo…

Si mette a tacere Jon Sobrino che ha visto e vede nei poveri un riferimento forte per il nostro impegno di fede, si imbriglia la “sovversiva” assemblea dei vescovi latino americani di Aparecida, commissariandola di fatto, si cancellala teologia della liberazione emarginando tutte le sue voci più genuine.

Ma che grande intuizione !!!

Ci si ricorda, invece - perché questa sì è l’unità che interessa - che un manipolo di folli denigratori del Vaticano II, che avevano visto nella riforma liturgica una sottrazioneal loro mondo sacrale, un pericoloso avvicinamento a quella plebe che il Concilio aveva elevato a rango di “Popolo di Dio” – cosa questa non detta esplicitamente, ma pensata da molti conservatori -e in tutta fretta….sembra quasi che il teologo Ratzinger stesse aspettando di diventare papa per farlo subito, rimette le cose a posto….risbatte questi preti faccia al muro, rimette sulle loro bocche parole che li dividono finalmente da quella “plebe” che si voleva scandalosamente riappropriare del sacro, smantella l’altare mensa, ribalta di fatto i contenuti del Vaticano II richiamando in vita il messale di Pio V con tutto quello che significava, si mette un’ipocrita premessa con la quale si dice che non c’è un ritorno al passato….edecco salva l’unità della Chiesa!

….bastava così poco a questa Chiesa per ritrovare l’unità?

Francamente è un’unità che non ci interessa.

Per fortuna la forza del Vangelo è di per sé molto più dirompente e va molto oltre le intuizioni di teologi, fossero essi anche papi, e di vescovi come Lefevbre, ma si affida allo Spirito che soffia dove vuole e agli ultimi e a quanti con umiltà si mettono al loro servizio…ultimi che fortunatamente nulla hanno a che vedere con il latinorum delle Curie.

 

Cristoforo Palomba - Comunità del Cassano di Napoli

 

 

 

 

 

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