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Aldo Bifulco

L’ANGOLO DELLA GRU

“I LUOGHI DELLA MUSICA”

 

I giovani sono assetati di “musica”, come praticanti o semplicemente come fruitori. Essa  è, di gran lunga, l’arte che prediligono. Umberto Galimberti, nel suo libro “L’ospite inquietante”, parlando del rapporto tra i giovani e la musica, scrive:”La musica, dunque, non come la nave di Ulisse che conduce a casa, ma come la barca di Orfeo che li porta agli Inferi, nello stato più profondo e interiore di loro stessi, in cui è custodito il loro futuro realizzabile, anche se lontano”.

Ho deciso di parlarne con Luca Lombardo col quale, fino dalla nascita, c’è stata una vicinanza affettiva, fatta di poche parole (Luca non è un chiacchierone!), ma continuativa: ha fatto parte della componente giovanile della Comunità del Cassano e abita, ai piani alti, del mio palazzo.

Il 19 Maggio si terrà, nel nostro territorio, la “Canzone di Pace”: avevo sperato di vederti nella lista dei partecipanti.

Avrei voluto ma il gruppo col quale ho avuto contatti si è sfasciato. E poi risulta problematico far coesistere la conduzione del corso di laurea in “lettere moderne” e la  prosecuzione degli studi  di musica. Non mi è più possibile, per una molteplicità di ragioni. Avrei voluto scegliere la musica, invece ho scelto “le lettere”….ma nessuna delle due mi dà garanzie per un lavoro futuro.

La passione per la musica, comunque, rimane. Cosa rappresenta per te la “musica”?

E’ difficile descriverlo a parole. Anzi proprio per la musica, le “parole” appaiono superflue. Non riesco a fare un ragionamento lineare.  So che si sommano armonicamente un insieme di sensazioni bellissime. Con la musica riesco a percepire cosa vuol dire “essere libero”, a sentirmi “fuori dal mondo” e nello stesso tempo a guardare il mondo “con simpatia e tolleranza”. Spesso riempie i momenti di solitudine. Suonare, specie  di sera,  è bellissimo.

L’approccio istintivo, spontaneo, è fondamentale…ma anche la tecnica ha il suo valore. Anche per fare musica ci vuole impegno , ci vuole studio.

Ho cominciato  gustando la musica metal (anche per colpa dei tuoi figli), ma oggi riesco a gustare anche altri generi musicali. Sia il ritmo che la melodia mi coinvolgono profondamente.

A Scampia, oltre ai famosi A67, c’è una miriade di gruppi che fanno musica. C’è  l’ affermata orchestra dei “Ragazzi di Scampia” della “Carlo Levi”, ma anche i cori “Gospel” del Circolo “Ilaria Alpi”. I “cori” hanno da sempre trovato casa a Scampia. C’è pure la “Banda Baleno”, la Murga di Scampia che è stata sloggiata dall’Auditorium ed è in cerca di una nuova collocazione.  Con il caffè letterario abbiamo scoperto degli splendidi solisti nostrani e qualche piccola band di Jazz. Secondo te quali potrebbero essere i “luoghi della musica” a Scampia?

Nelle case se non si creano problemi condominiali. Ma anche nella strada. La piazza Giovanni Paolo II sarebbe ideale per grandi concerti. Nel Parco Urbano ci sono due pedane su cui si potrebbero esibire in modo spontaneo, oppure con un programma settimanale, singoli e gruppi del quartiere e così anche questa villa, quasi sempre vuota, forse, acquisterebbe una sua vitalità. Ma poi perché non pensare ad un vero Auditorium con sala di registrazione? A Scampia, non mancano gli spazi e le strutture. Perché costringere i giovani ad allontanarsi dal quartiere  per provare e registrare?

Sarà per questo che non ti si vede più nelle varie manifestazioni che si svolgono sul territorio? Da ragazzino eri sempre presente, specie alle manifestazioni della Legambiente.

Per questo ….ma non solo!

Mentre mi attardo a salutare i familiari, sento un dolce suono di chitarra. Mi affaccio alla porta della stanza di Luca e….

“Mi hai fatto venire la voglia di riprendere a suonare!”