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L’ANGOLO DELLA GRU:

“SCAMPIA FELICE!”

 

Scampia Felice! E’ lo slogan attorno al quale si articola un Laboratorio politico per un risveglio della società civile e della partecipazione alla vita del quartiere e della città. Questa connotazione leggera che accompagna l’iniziativa sembra provenire da una “identità femminile”, invece è stata partorita da Padre Domenico Pizzuti, anziano gesuita di Scampia; da poco ha compiuto 80 anni (auguri!). La “felicità” è un obiettivo presente nella Costituzione americana e sembra farsi largo nell’immaginario culturale, filosofico, politico e perfino economico della vecchia Europa. C’è qualcuno che avanza la proposta di considerare indicatore economico il “ben-essere” anziché il “ben-avere”.  A prescindere dall’origine di questa interessante proposta, possiamo immaginare che la “questione femminile” sarà uno dei pilastri del “laboratorio”. Cominciamo con qualche scambio di battute con Fabiana Romano, giovane sociologa, collaboratrice di “Fuga di Notizie”.

Prima di entrare nel vivo della tematica so che tu, oltre a far parte della Consulta delle Pari opportunità dell’VIII Municipalità, sei impegnata con la Chiesa locale nella catechesi dei bambini. Padre Josè Castillo, in un suo libro “Dio e la felicità”, lamenta come le religioni siano infarcite di  minacce, rimproveri, paura, sacrificio, sofferenza, peccato, inferno..

Non è il nostro caso. Il linguaggio e i contenuti che ci sforziamo di trasmettere sono all’insegna della gioia perché questa è l’essenza del messaggio cristiano. Certo testimoniare il Cristo significa porsi al servizio degli altri e ciò talvolta costa, ma questo genera un benessere interiore e contribuisce alla “felicità collettiva”. Certo ci sono dei luoghi comuni radicati…ma noi cerchiamo di vivere la fede con leggerezza e apertura.

La questione delle “pari opportunità” è solo un problema di “genere”?

No riguarda anche altre categorie, diversamente abili, giovani in genere, immigrati ecc.  ma è indubbio che essa storicamente nasce come problema di “genere” e rimane prevalente all’interno di questa discussione. Da notare che già nella Costituzione (art.3) (che è stata scritta anche da donne…sebbene poche!) la problematica è presente. Poi in Italia c’è stata una stasi e solo per adeguarsi alle direttive europee che, oggi,  la questione delle “pari opportunità”è posta in agenda politica.

Che differenza c’è tra il primo “femminismo” e il dibattito attuale sulle “politiche di genere”?

Non è solo questione di toni. Il “femminismo” aveva deciso rispetto ad un potere declinato al maschile di restarne fuori. Oggi c’è una grande determinazione a riequilibrare concretamente questo rapporto impari che ha caratterizzato la storia e che, in parte, vige ancora oggi. Qualche conquista si è realizzata, ma la risposta dello Stato appare ancora incompleta e relativamente efficace .

Il genere femminile è arrivato tardi nella politica. Oggi  però per quanto minoritaria c’è una rappresentanza femminile in Parlamento e nelle Istituzioni locali. Alcune rivestono cariche importanti  (ministri, sindaci…), anche la Confindustria è guidata da una donna. Quali novità hanno portato? Tu sei soddisfatta del loro operato?

Devo confessare che le poche donne con incarichi istituzionali mi hanno profondamente delusa. Sono state completamente risucchiate (oppure lo hanno trovato conveniente) dalla logica del potere in chiave “maschilista”. In Italia la politica è imbarbarita, è volgare…e mi preoccupa molto il fenomeno del “velinismo”. Basta uno stage di tre giorni, un book-fotografico, una comparsa in televisione e…via! Perciò accogliamo con interesse il  “laboratorio politico”che parte a Scampia.

Speriamo che non nasca, con la spinta mediatica , qualche “Carfagna locale”. Ma voliamo alto. Chi è “ Rebecca “ questa splendida testimone africana che verrà a Scampia?

E’ una vera leader del movimento femminile africano (da premio Nobel!) che verrà a Scampia il 13 Novembre per il Festival del Cinema dei diritti umani. Ancora una volta viene dall’Africa una lezione per tutti e tutte noi.

                                                         Aldo Bifulco