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ALLE AMICHE DELLE CDB DOPO VIENNA                                                                 VIII INCONTRO CDB EUROPEE

Giancarla Codrignani

Care tutte,

sono tornata da Vienna e vi relaziono. Grazie anche al vostro aiuto, l'intervento ufficiale italiano - che era appunto il nostro - ha spopolato e abbiamo registrato l'applauso più forte del pomeriggio del 1°maggio. Si sono formati due gruppi di lavoro sul tema per il giorno successivo, ma non siamo arrivate a risultati di qualche spessore perché ci si è perse a sfogliare margherite se si deve allargare il discorso al contributo maschile, o a dirci che le giovani hanno altre idee, o a cercare di capire come coinvolgere al femminile la "comunità" che dovrebbe sostituire il prete. Ma i gruppi non erano normativi e due relatrici hanno riferito brevemente in assemblea sui diritti e sul pensiero delle donne. La cosa più importante, credo, è stata che tutti avessero la traduzione fatta dai nostri amici e distribuita nelle cartelle in tedesco, francese e spagnolo del nostro testo. Quello se lo sono portati a casa tutti/e.

Il fatto che in definitiva solo poche amiche fossero sulla stessa lunghezza d'onda con noi per uscire dall' "ombra" mi ha indotto ad una considerazione che non so quanto sia ottimistica. Le comunità sono un po' in caduta libera e ovunque - tranne, sembra, in Spagna (dove, guarda caso, ci sono più donne esplicitamente femministe) - diminuiscono gli iscritti. La tematica di maggior interesse nella discussione è stata quella dell' "eucaristia senza preti", che - sempre a mio avviso - assegna un "primato alternativo" alla comunità nel senso di contestazione radicale a "questa" chiesa, ma senza argomentare in profondità. Ho anche avuto l'impressione che quello che usciva dalla porta rientrasse direttamente dalla finestra quando la "celebrazione liturgica" si è diffusa in quasi due ore e mezza: fraterno e orizzontale, ma sempre un pontificale. E nessun rinnovamento simbolico, come succede invece nei nostri "riti".

Parentesi maliziosa: molti dei maschi presenti erano preti (come suol dirsi "ex"). Buona la "lezione" di Martha Heyzer, anche se il far parte dell'Accademia induce anche le donne alla contestualizzazione culturale e al linguaggio neutro/maschile.

Poi ovviamente gli amici e le amiche sono stati/e molto accoglienti e siamo stati tutti bene insieme. Noi donne eravamo 8 (e 9 erano gli uomini): Erminia Anastasi, Misa Chiavari e Rosaria De Felice di Roma; Anna Maria Turri di Verona, Marta Ghezzi di Pavia, io e Paola Pancaldi di Bologna e Adriana Valerio di Napoli. Spero che anche loro comunichino impressioni personali.

Poi ne parleremo ancora insieme a Bologna.

Un caro saluto e un abbraccio a tutte

Giancarla