Vangelo e opulenza fieri alleati

Filippo Gentiloni

Da il manifesto 27 marzo 2005

 

Il nuovo protagonismo del cattolicesimo si presenta come tipicamente italiano: al di là dei nostri confini - e dei nostri massmedia - la situazione è molto più problematica e incerta. Basti pensare ad una questione fra le altre: se allarghiamo lo sguardo a tutta l'Europa e soprattutto ad altri continenti, il cattolicesimo appare come alleato al mondo dei ricchi piuttosto che dei poveri. Il mondo benestante, anche se con vaste e profonde sacche di povertà al suo interno, coincide più o meno con l'Europa e l'America Settentrionale: le banche e i commerci impongono le loro regole, anche se dall'Oriente e un po' dall'Africa alcuni «satelliti» si affacciano agli sportelli bancari e alle porte delle fabbriche. 

Questo mondo, salve eccezioni, è all'insegna del cristianesimo cattolico e protestante. Benché il «beati i poveri» in tutte le sue forme venga continuamente ripetuto da tutte le autorità ecclesiastiche e da tutte le Madri Terese, e nonostante le mille forme di aiuto concessi, regalati, esportati. Ma questo mondo ricco e cristiano impone, allo stesso tempo, più o meno esplicitamente anche il suo vangelo. La solidarietà e la beneficenza rischiano di apparire doni che scendono dall'alto: si esporta, così, un cristianesimo falsato, ben diverso da quello autentico di Gesù. 

È questo, forse, il maggior problema per le chiese cristiane in questo inizio secolo. Un problema aggravato da quanto si sta verificando dall'altra parte del mondo e da alcuni atteggiamenti propriamente cattolici. L'islam è sempre più giovane, aggressivo dal punto di vista religioso, anche nelle sue forme politiche più moderate, è la religione dei poveri anche se diffuso in alcune regioni ricchissime. Lo scontro fra cristiani ricchi e musulmani poveri diventa inevitabile, ed è confermato da alcuni recenti atteggiamenti cristiani, in particolare cattolici. 

Per paura del comunismo ateo, Roma ha osteggiato duramente tendenze come la teologia della liberazione che avrebbero aperto la chiesa ai poveri del mondo. È storia di ieri che influenza anche l'oggi. Se si aggiunge l'atteggiamento «religioso» di esponenti rilevanti dell'occidente cristiano come Bush, per il quale la battaglia è fra il bene e il male, dove il bene sta dalla parte dell'Occidente ricco, il tradimento del vangelo è ancora più vistoso. Anche i mass media fanno parte di quel mondo «ricco» intorno al quale ruota il Vaticano e con il Vaticano buona parte dell'Occidente cristiano. È una crisi dalle proporzioni enormi, vanamente occultate da successi superficiali, come quello dell'interesse mondiale per la salute del papa.