LIDIA MENAPACE

QUELLI CHE...

 Da La nonviolenza è in cammino n. 1142/ 2005

Ci sono di quelli che gridano - a ogni giro di vento - di essere scandalizzati da chi approva il papa quando dice che bisogna fare la pace e lo disapprova quando condanna qualsiasi riconoscimento di unioni non matrimoniali classiche: non riesco a capire il merito dello scandalo. A me succede che se una persona dice una cosa che mi va a genio, mi dichiaro d'accordo, e quando dice una cosa che disapprovo, dico che non sono d'accordo. E' pura e semplice ragionevolezza - mi sembra - o, se volete, laicità  nel pensare.

Adesso ad esempio si profilano decisioni duramente censorie di Benedetto XVI verso atteggiamenti, dichiarazioni e attività  di organizzazioni confessionali: e dovrei stare a guardare? a me laica la libertà  di tutti e tutte sta a cuore. Non sono come la Chiesa cattolica che protesta solo per la propria libertà  e tace sulle violazioni della libertà  altrui: l'ultimo esempio è stato quando al presidente iracheno in visita papa Ratzinger ha chiesto conto della scarsa libertà  prevista per la chiesa cattolica nel progetto di costituzione irachena, non dell'oppressione delle donne private di libertà  di cui avevano prima goduto. A parte che non ha nemmeno nominato Falluja, ma questo anche le autorità  politiche italiane.

Come è noto, nel Sillabo si sostiene che la libertà  di stampa è da appoggiare fino a che sono in minoranza i cattolici o i loro giornali, ma in sé per tutte le opinioni è sbagliata e i cattolici raggiunto il potere debbono stabilire quale è la "sana" libertà . Era la nota distinzione tra ipotesi e tesi: in caso di necessità  l'ipotesi era che si dovessero appoggiare le richieste anche dei liberali; ma la tesi di fondo resta che se si raggiunge il potere, i limiti alla libertà  di stampa vengono  posti secondo un "sano" rispetto della religione, ad esempio. E a Ciampi – quando al papa in visita al Quirinale ricordò  che l'Italia è uno stato laico per Costituzione - Ratzinger replicò  che la laicità  deve essere "sana". Quando Mussolini fece il Concordato con la Chiesa, la Chiesa domandò  e ottenne libertà  di associazione per le sue sole organizzazioni, non per sindacati e partiti e stampa. Il regime era in un momento di difficoltà  e se la Chiesa non lo avesse sostenuto col Concordato forse sarebbe caduto: ma il Concordato illiberale era meglio della libertà  degli odiati liberali.

Poiché la Chiesa cattolica non abroga mai nulla formalmente, il Sillabo è ancora in vigore.

Da quando c'è papa Ratzinger, i frati di Assisi sono stati di fatto messi sotto commissariamento; Pax Christi censurata e addirittura colpita da ingerenza nelle proprie attività , messe le mani sulla Marcia della pace di fine anno: e finalmente le Comunità  di base elevano una protesta: "per una Chiesa cattolica libera da papolatria" e per "politici cattolici che abbiano il coraggio di non diventare burattini della gerarchia". Non si può stare zitti: bisogna esprimere fattivamente solidarietà a queste persone, non si può  ammettere che la Chiesa censuri al suo interno, censuri le leggi civili italiane, e insomma faccia quel che le pare approfittando dell'ignoranza religiosa dei più e della sottomissione opportunistica di molti.

Non si può  continuare a dire che la marcia per la pace va bene comunque anche se viene stravolta, che la manifestazione contro la guerra del 19 marzo forse non è opportuna: se della marcia vengono snaturate le caratteristiche storiche bisogna dirlo; se i frati di Assisi vengono messi sotto commissariamento, va detto che non siamo d'accordo e se essi scelgono comunque l'obbedienza, senza interferire nelle loro decisioni noi, che non sottostiamo alla loro regola, affermiamo che le loro parole giuste amabili solenni profetiche fino a che erano libere, sono diventate per noi sospette da quando non lo sono più . Pax Christi viene sottoposta a censura: addirittura, avendo comunicato (ma debbono avere l'imprimatur? usa ancora dopo Balducci?) i nomi dei partecipanti alla tavola rotonda in occasione della marcia della pace di fine anno, si sono visti tornare il testo con i nomi dei relatori cambiati d'autorità : una ingerenza intollerabile, anche se per caso loro la tollerassero: dobbiamo sapere se chi eventualmente parlerà  a nome di Pax Christi, è stato scelto e invitato da Pax Christi o imposto da Ruini o da Ratzinger, più  che mai prefetto della Santa Inquisizione.