"DATE RAGIONE DELLA SPERANZA CHE È IN VOI"

Queste  parole ci indicano una direzione impegnativa: " sempre pronti a dare una risposta a chi vi chiede ragione della vostra speranza" ( 1 Pt 3,15). Sì, ci è stata donata questa speranza, non perché ne facciamo una nostra medaglia, un nostro vanto o una nostra proprietà. Essa non è "esclusivamente" nostra, ma è condivisa con milioni di donne e di uomini che sognano, lavorano, lottano e pregano mentre costruiscono segmenti di un mondo altro.

Paolo di Tarso ci invita a partecipare a questo "parto" di un mondo libero "dalla schiavitù della corruzione": " Sappiamo bene come la creazione fino ad ora geme tutta quanta e soffre quasi le doglie del parto, non solo essa ma noi stessi....." (Rom 8, 22-23). Siamo tutte e tutti chiamati a diventare "partorienti".

Si tratta di una speranza che, per quanto inevidente ed occultata, calpestata e dileggiata dai poteri oppressivi della politica e delle religioni, percorre tutte le arterie del creato, mette in  discussione ed in ebollizione le culture e le prassi dello status quo denunciandone lo spirito e la struttura idolatrica.

Le comunità cristiane di base italiane, anche in questo XXXII incontro nazionale, pur consapevoli della parzialità e della fragilità delle loro esperienze, sentono che la loro "vocazione" si incentra nella responsabilità e nell'impegno di "coltivare speranza" in tutti i luoghi della vita quotidiana. Del resto, proprio questa nostra vita quotidiana, piena di scenari inquietanti, in un tempo di sopraffazione e di precarietà, non è tutta e solo un deserto. Dal basso, qua e là fioriscono nuove esperienze di solidarietà che nessun vento contrario riesce a spegnere o a soffocare.

Non abbiamo un modello da esportare, ma un confronto da vivere rigorosamente e gioiosamente tra di noi, approfondendo le prassi che hanno animato il movimento delle comunità cristiane di base fin dai loro inizi. Soprattutto desideriamo che questo confronto generi ponti con tutte le realtà che si "convertono" alla speranza operosa e progettuale di un mondo altro, di un cristianesimo "altro". In tutto questo cerchiamo di far vivere nel nostro tempo il sogno di Gesù di Nazareth, testimone e operaio del regno di Dio.   

                                                         
Franco Barbero

della CdB di Pinerolo

 

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