IN PRIMO PIANO


Reciproca autonomia tra lo Stato e la Chiesa

Secondo il Concilio Vaticano II l'autonomia delle realtà terrene comporta il riconoscimento che le cose create e le stesse società hanno leggi e valori propri. Questa visione è postulata dagli uomini del nostro tempo ed è del tutto conforme al volere del Creatore. Nel cammino della modernità la laicità dello Stato si è via, via costituita come uno di questi valori fondamentali. I cristiani sono chiamati a riconoscere e a far propria questa modalità, non pretendendo alcun privilegio o alcuna subordinazione dell'agire politico alle funzioni e al ruolo della Chiesa. Deve essere anzi una attenta preoccupazione del Popolo di Dio quella di operare affinché questa connotazione si esplichi sempre in tutta la sua ampiezza e validità. La necessaria distinzione e l'autonomia reciproca tra lo Stato e la Chiesa costituiscono un naturale esplicitazione di questa prospettiva. Non è quindi possibile subordinare lo Stato ad una funzionalità religiosa. L'apparato diplomatico vaticano e il porsi del Papa come capo di Stato contraddice gravemente a questa impostazione e lede il valore creaturale dello Stato. Il riconoscimento della laicità del potere civile e statuale e la sua secolarizzazione esigono certamente la fine di ogni connotazione sacrale, ma implicano anche per la Chiesa la preclusione ad ogni indebito collateralismo o ingerenza. Il Vaticano deve rinunciare ad essere soggetto capace di concordato con lo Stato al fine di rispettarne il valore creaturale. Lo stesso annuncio profetico e la proclamazione della Parola che il Popolo di Dio deve testimoniare comportano la salvaguardia da ogni reciproca subordinazione. A tal fine deve crescere anche la preoccupazione di separare la celebrazione liturgica da ogni contiguità rispetto al potere civile e la riproposizione della funzione ecclesiale del sacerdozio ministeriale deve separarsi da qualsiasi forma di potere. La comunione ecclesiale si propone come una fraternità nella quale i servizi per esplicarsi non abbisognano di potere e la sequela di Gesù di Nazareth trova nel suo atteggiamento, rispetto al potere civile e religioso del tempo, l'unico paradigma del proprio costituirsi.

Rocco  Cerrato

del gruppo Ardizzone di Bologna

   


Chi vuole inviare un commento sul Primo Piano pubblicato può inviarlo qui al sito delle CdB


NOTA:

Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non necessariamente della comunità di appartenenza di chi scrive, tanto meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali su argomenti di attualità che ciascuna/o ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di riflessione.

I corsivi delle settimane precedenti sono reperibili in Archivio di "In Primo Piano"