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SCOSSE E SEGNALI FORTI

Mi auguro che in concomitanza con l’inizio e lo svolgimento del G8 all’Aquila ci siano delle ‘forti scosse’; ma non intendo un altro terremoto, anche se qualche scossina, da far venire un po’ di paura a questi ‘8 grandi’ farebbe sicuramente bene, se non altro per ‘compartecipare’, almeno parzialmente e non solo a parole, alla condizione psicologica delle popolazioni sfollate che da oltre tre mesi vivono questa situazione d’ansia.  Ma intendo che ci vogliano anche delle scosse politiche, cioè segnali forti di alternative possibili. Ora, si sa, non possiamo aspettarci nulla dal governo Berlusconi, ma temo incertezze ed ‘accettazione’ del summit così com’è anche da parte di tanti esponenti dell’opposizione: sono troppo importanti gli interessi economici che sono in ballo!

I movimenti dal basso invece non hanno avuto alcun timore a denunciare ancora una volta l’assurdità di questo vertice a 8, proprio di quei soggetti che hanno le maggiori  responsabilità degli squilibri mondiali. Ecco alcuni tra i segnali forti di questi ultimi giorni:

-         dal 2 al 6 luglio nell'estremo Sud della Sardegna, oltre 70 organizzazioni della società civile si sono riunite dando vita al Gsotto: più di 100 relatori internazionali di 40 Paesi di tutto il mondo hanno condotto dibattiti e confronto politico su temi cruciali per il nostro vivere: crisi climatica, ecologia, energia ed alimentazione, economie alternative locali, corretto utilizzo delle risorse naturali, nuovi modelli produttivi, nuovi servizi sociali ed hanno promosso e rilanciato le prossime mobilitazioni, per poter cambiare il sistema di uno sviluppo distorto che ha creato più di un miliardo di affamati, ancora in crescita, tensioni sociali e un clima fuori controllo.  L'appello del Gsotto denominato “Carta di Montevecchio”, (presentato  il 7 luglio anche a Genova), è rivolto alle organizzazioni sociali, alle organizzazioni contadine, alla società civile globale, perché contribuiscano alla costruzione di un'agenda comune di proposte per le prossime mobilitazioni che accompagnino i movimenti verso la Giornata Mondiale della Terra per il 12 ottobre, la Ministeriale Wto di Ginevra e la Conferenza della FAO sulla sicurezza alimentare a Roma, entrambe nel prossimo novembre, il Summit sul clima di Copenaghen del prossimi dicembre, il Forum Sociale Mondiale di Cuzco del prossimo marzo ed il Forum Enlazando Alternativas 3 di Madrid di maggio 2010;

-         a Vicenza circa diecimila persone hanno partecipato, nel pomeriggio di sabato 4 luglio, al corteo contro l'ampliamento della base militare USA: un corteo nel quale  le donne, di tutte le età, hanno dato ‘scacco matto’ alle forze dell’ordine e militari schierate sulla linea difensiva! Un corteo che manifestava non solo per quei territori, ma contro tutte le guerre, contro le ingenti spese per gli armamenti! Tra i partecipanti anche una delegazione di abruzzesi mentre, nella giornata di domenica 5 luglio una delegazione dei No dal Molin è andata all'Aquila dove fervevano i preparativi per l’inizio del G8;

-         il 6 luglio all’Aquila, a tre mesi esatti dal sisma del 6 aprile, la città si è raccolta in una fiaccolata notturna che ha visto migliaia di persone perecorrere le vie deserte per chiedere verità e giustizia e per ricordare i 307 morti di quella notte e coloro ch sono deceduti nelle tendopoli durante gli ultimi tre mesi. In testa alla fiaccolata il Sindaco della città con i familiari delle vittime  e poi la partecipazione di tanti e tante, giunti da  tutta Italia per esprimere la solidarietà umana a questo territorio. Purtroppo stonava la presenza delle forze dell'ordine, che hanno 'blindato' il corteo con centinaia di agenti e il fastidiosissimo rumore degli elicotteri. Spostare il G8 a l'Aquila è stata una ulteriore forzatura che causerà più danno che altro ad una città già devastata e ad una popolazione molto provata che attende chiarezza, giustizia e risarcimento del danno subito e non già cerimonie ed eventi mediatici!

Catti Cifatte, CdB di Oregina - Genova, 7 luglio 2009

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