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È QUESTO IL TEMPO

Oggi è l’importanza del narrare, del narrarsi e del saper ‘leggere’ le narrazioni altrui: questa la nuova consapevolezza  che è venuta formandosi nei ‘gruppi-donne delle cdb e non solo’ da quando a Bologna, nel coordinamento nazionale, le più giovani tra noi hanno cominciato ad interrogarci, a chiedere spiegazione per meglio ascoltare, capire e integrarsi.

Sì,  le più giovani di noi, ci hanno anche messo in crisi ponendoci dei quesiti importanti sullo stato del femminismo, sul ‘fallimento’ di alcuni nostri obiettivi, sulle ri-vincite del patriarcato, sulle continue difficoltà che le donne incontrano nella società e nelle relazioni interpersonali, condizioni che sembrano smentire decenni di battaglie per la parità,  l’emancipazione e la valorizzazione della differenza di genere.

E’ così che ci siamo nuovamente guardate allo specchio, come si suol dire, ed abbiamo cominciato a ripercorrere la strada che forse davano troppo per scontata e che ha necessità evidentemente di essere ri-tracciata, ri-letta, ri-pensata ed offerta a nuove considerazioni o valutazioni nostre ma anche delle altre generazioni di donne; tutte insieme vogliamo ri-acquisire “la sapienza del vivere e la gaia follia del trascendere”, attraverso l’uso della narrazione quale strumento e “luogo” della nostra identità femminile, senza voler perdere di vista quello che è stato per noi un terreno conquistato con fatica, ma sapendo che nulla è mai dato per certo e definito una volta per tutte e che c’è necessità di un continuo ‘andare e venire’.

Ed ecco la prima domanda che ci poniamo criticamente: da quale punto di vista vogliamo porci e in quale contesto spaziale vogliamo collocare oggi la nostra narrazione?

Nella realtà multifocale, multi forme  e di massima apertura e disponibilità al diverso tipica dei contesti marginali della società e delle chiese, dove le donne sono state storicamente relegate?

Ovvero al centro di una nuova responsabilità sociale e politica, con la consapevolezza dell’importanza strategica della nostra visione femminista?

C’è effettivamente questa contraddizione tra la centralità  ed autorevolezza della parola femminile e la condizione di marginalità delle donne?

Sarà il confronto tra noi nel prossimo Incontro nazionale previsto l’8-9 ottobre a Castel San Pietro che ci aiuterà a chiarire una dimensione dialettica per un impegno condiviso: ci accingiamo quindi nei diversi gruppi a preparare l’incontro, i laboratori che si profilano molto interessanti, i momenti conviviali tra noi, con rinnovata “autostima” del nostro percorso e con la volontà di coinvolgimento di più donne possibili nei contesti in cui ci troviamo.

Saranno con noi carissime amiche, studiose, filosofe, teologhe che con il loro contributo ci stimolano e ci sostengono e con le quali avremo il piacere di condividere anche momenti gioiosi ed allegri che, come sempre, contraddistinguono il nostro stare insieme.

 

Catti Cifatte

della CdB Oregina di Genova

 


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