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QUANDO LA SCIENZA NON FA CONCORRENZA A DIO…

Allora al Vaticano sta bene il Mycoplasma di Venter, la cellula manipolata e ricombinata che non corrisponde più a nessun'altra esistente in natura. Tutti sembrano entusiasti (avremo dei batteri mangia-petrolio e ricicla-rifiuti?) e disposti all'accettazione acritica.

Certamente il Mycoplasma non fa concorrenza a Dio; ma, siccome non ha a che fare con il corpo e la "natura", impressiona meno delle sperimentazioni sulle cellule staminali. O degli studi per realizzare l'utero artificiale. Ma anche i batteri fanno parte del vivente e poterli creare reinventando il DNA di sintesi è un modo di rifare il mondo su cui ci si dovrebbe pronunciare, perché segna un passaggio importante, anche se previsto, al giudizio su che cosa si debba intendere per "natura".

Per ora esaltiamo il "genio" umano un po' superomistico, che interviene su dati oggettivi, su cui eventualmente fare mercato, ma che non fa i conti con altri dati, che hanno risvolti soggettivi intriganti. Si discute infatti sulla pillola RU 486, definita la "pillola abortiva". Si capisce che il Papa sia contro; ma è una pratica che elimina la sala chirurgica e minacciare scomuniche contraddice la disinvoltura dei rapporti con politici corrotti e "utilizzatori" di corpi femminili o l'ignoranza delle vergognose immagini proposte dalla TV. 

Se la società non riesce a farsi carico del valore sociale della maternità - e contestualmente della responsabilità procreativa di paternità - e, quindi, della sua eventuale interruzione (lo dico in tempi di crisi, in cui molte famiglie non possono permettersi una maternità desiderata), la donna dovrà senza remissione essere crudelmente soggetta alla sofferenza anche fisica?

Giancarla Codrignani

Bologna


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