"Comunità vò cercando…”

Sabato 12 marzo 2005: ore 8.30 . Dopo piogge e nevicate, è una splendida giornata. Mentre il trenino della Bari sudest si dirige dolcemente verso Conversano attraversando la campagna ricca dei suoi filari di viti e di oliveti, la memoria mi riporta al giugno del 1972, quando Marco Bisceglie mi chiese se ero disponibile a dare risposta al desiderio della Comunità del Carmine di avere un presbitero che l’accompagnasse e la sostenesse nel processo di liberazione dall’autoritarismo ecclesiastico e nel cammino di riappropriazione di fede.

Cosa mi spinse a dire sì, lasciando la famiglia, l'università e la città di Aversa?

Giovane prete, impossibilitato a predicare e a dirigere gruppi e associazioni ecclesiali perché ritenuto sovversivo, avvertivo che solo una vita di comunità poteva rispondere prima di tutto ad un’esigenza esistenziale e poi alla dimensione ecclesiale di fede: ero figlio di un tempo in cui con Thomas Merton si diceva “Nessun uomo è un’isola”, di un Concilio che, cogliendo uno dei segni dei tempi, aveva messo in luce la dimensione comunitaria della fede, rivelatrice di quella originaria dell’esistenza.

Il cammino di costruzione di comunità come segni di convivialità è stato ed è più complesso di quanto avevamo immaginato e sognato ieri e tuttavia rimane ancora più urgente oggi che la globalizzazione lacera il tessuto sociale, precarizza la vita quotidiana delle persone, incattivisce le relazioni interpersonali e rende difficilissimo una costruzione comunitaria dell’esistenza; siamo chiamati/e ancora una volta a riprendere il cammino e a tracciare, se possibile, qualche sentiero con l’incontro nazionale di Chianciano.

Peppino Coscione.



NOTA DEL SITO

Dopo l'esordio della scorsa settimana, continuiamo la pubblicazione di un “Primo Piano” scritto appositamente per il nostro sito da persone provenienti dall'area delle CdB. Anzi questa settimna ne pubblichiamo due, in vista della "chiusura" pasquale.
Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non necessariamente della comunità di appartenenza né tanto meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali dall’interno delle comunità su argomenti di attualità che ciascuna/o ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di riflessione.
Speriamo con questo di offrire spunti originali e capaci di promuovere un dibattito tra coloro che avranno la bontà di leggere il Sito.
Confidiamo anche che l'iniziativa invogli sempre più persone delle CdB a inviarci i loro contributi, concordando naturalmente con noi i tempi di intervento.