Ma quale eros ?

 Benedetto XVI è bravo a citare Agostino quando afferma che il compito centrale della politica  è il giusto ordine della società e dello Stato, diversamente esso si ridurrebbe ad una banda di ladri, ma non lo è altrettanto quando non dice a cosa riduce l’eros Agostino diventato cristiano e poi vescovo: “Io sono persuaso che nulla allontana di più dalle vette dello spirito dell’uomo che le carezze della donna e ogni toccamento del corpo, senza  i quali un marito non può possedere (proprio così !) la propria moglie” Un profondo disprezzo dell’amore sessuale, una visione pessimistica della corporeità specie femminile che fa dire ad Agostino nel “De Sermone Domini in monte”:  “Il marito ama in lei il suo essere umano e odia il suo essere donna” .

 Lorenzo Valla (1407-1457), dopo aver attaccato le sovrastrutture metafisiche e logiche che, secondo lui, hanno deformato l’originario messaggio della fede cristiana, nell’opera “De voluptate” (1431) aveva valorizzato l’eros, sostenendo che il cristianesimo originario non disprezzava l’edonismo ma la visione pessimistica del corpo e dell’amore sessuale è continuato a lungo nelle chiese cristiane grazie alle morali ecclesiastiche contro cui aveva ben ragione di scagliarsi Nietzsche, essendone stato egli stesso  vittima almeno fino ad una certa età.

Del resto, proprio il fatto che , come è detto nell’enciclica,  l’Antico Testamento usa solo due volte la parola eros, mentre il Nuovo Testamento non la usa mai, vorrà pur dire qualcosa o no? Forse gli scrittori consacrati come “canonici” hanno compiuto già la prima operazione di “pulizia” dei comportamenti  sessuali ritenuti trasgressivi.

Liquidare, come fa Ratzinger,  la vita degli uomini e delle donne che hanno vissuto l’eros prima del cristianesimo, riducendo l’eros a “ebbrezza”, “pazzia divina” e a “prostituzione sacra” è davvero stupefacente se non pretenzioso: ancora una volta scatta il meccanismo di erigere a modello unico ed universale una visione riduttiva e sostanzialmente mortificante dell’eros.

Checché ne pensi Benedetto XVI, parte del veleno che ha denunciato Nietzsche è ancora nelle vene di un‘istituzione patriarcale e maschilista, un veleno che impedisce di riconoscere come autentico e vero l’eros vissuto  in relazioni umane che si esprimono anche  in orientamenti e con stili sessuali non riconosciuti dalla dottrina morale ecclesiastica.

Peppino Coscione

                        – CdB di Oregina - Genova