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“I FIORI STANNO BENE SUI PRATI”

Confesso che di Angelo Vassallo, il coraggioso sindaco pescatore di Pollica, non conoscevo neanche il nome, prima del brutale assassinio.

Al dolore e allo sgomento per la sua morte, si accompagna il ricordo di altri: Peppino Impastato, don Peppino Diana, Marcello Torre… come lui uccisi perché rappresentavano ed erano un baluardo nella difesa della dignità umana, dell’ambiente, dei diritti democratici.

Come ha scritto già Don Luigi Ciotti, non sono le parole che ora danno senso al ricordo, ma il coraggio di assumerci le nostre responsabilità, giorno per giorno, nelle nostre scelte della vita quotidiana; non fiori chiede la famiglia ( “I fiori stanno bene sui prati”, diceva Angelo) ma opere, appunto, che continuino e rinnovino l’opera coraggiosa del sindaco Vassallo. Mi vengono in mente le parole di Umberto, il più giovane dei figli di Giorgio Ambrosoli, che commentava proprio in questi giorni che ognuno di noi deve scegliere se salvaguardare il proprio interesse individuale, o difendere prioritariamente il bene e l’interesse comune; l’insegnamento etico dell’avv. Ambrosoli e del sindaco Vassallo è stato con chiarezza nella direzione del bene comune, della giustizia, del coraggio quotidiano della responsabilità.

Gli assassini, ha detto il Vescovo al funerale, sono come le bestie: ma fin quando donne e uomini onesti dovranno pagare prezzi così estremi, fin quando le loro scelte di giustizia rimarranno isolate e non sostenute dall’impegno di tutti e tutte, nessuno di noi può dirsi innocente, nessuno di noi può sottrarsi al sospetto di complicità, giacché, lo sappiamo, è l’indifferenza dei “buoni” che causa crimini peggiori di quelli compiuti dai cattivi.

Francesca Koch

CdB S. Paolo  - Roma

 


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