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Libertà è sicurezza

 

Nella chiesa cattolica veronese il recente Sinodo diocesano ha espresso dei buoni fermenti.

 

Dalle parole del vescovo F. R. Carraro: … non è possibile annunciare con efficacia il Vangelo se prima non ci si è lasciati contagiare e trasformare, nel cuore e nella vita, dal Vangelo stesso. Ecco dunque l'icona di una "chiesa discepola" che, con umiltà e disponibilità, si pone alla sequela del Signore, presente nella Parola, nei gesti celebrativi, e in particolare nell'Eucarestia domenicale, ma anche nei volti degli uomini e delle donne di oggi, con le loro aspirazioni, le loro contraddizioni, le loro sofferenze. 
… Una chiesa, poi, che sa di dover portare un messaggio di salvezza a tutti, è una chiesa che "si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e la sua storia", partecipe delle gioie e delle speranze, delle tristezze e delle angosce degli uomini d'oggi (cf. GS 1). Essa è resa cosciente, dalla sua stessa storia, di dover adattare la predicazione della parola rivelata alla capacità di tutti e a tutte le culture, anche quella del nostro tempo, e sa che in questo confronto e in questo adattamento si attua uno scambio e un arricchimento reciproco (cf. GS 44). Ecco dunque l'icona di una "chiesa compagna di viaggio" degli uomini e delle donne d'oggi che il Sinodo ci consegna. E' una chiesa che, illuminata dal Vangelo, sa stare volentieri in questo mondo, coltivando per la cultura del nostro tempo una simpatia sapiente, capace di coniugare fraterna condivisione e attento discernimento rispetto a quanto nella vita e nella cultura umanizza o disumanizza. E' una chiesa che ha un messaggio di salvezza da offrire, ma dalla cultura e dal mondo d'oggi ha anche molto da ricevere in termini di umanità, nella logica della reciprocità e dello scambio di doni.
… E' una chiesa che intende confermare la potenza del vangelo con i segni dell'impegno per l'uomo e per una società rinnovata. E' una chiesa che nell'attenzione verso i più fragili e i più poveri vuole dar corpo alla buona novella di Dio che in Cristo ama ogni uomo e rivela la sua predilezione per i poveri e gli esclusi.

 

Ma Verona, città medaglia d’oro della Resistenza,

-         che ha come protettore San Zeno, vescovo nord africano,

-         che negli anni ‘80 e ‘90 ha riempito più volte l’Arena grazie al movimento “Beati i costruttori di Pace”,

-         che è stata ed è centro di coraggiose iniziative missionarie e sociali (Comboniani/e, Canossiane, Don Calabria, Don Mazza ecc.),

-         che ha visto nascere i cantieri del dialogo interreligioso,

da alcuni mesi viene violentata dalla amministrazione comunale del sindaco Tosi (della Lega Nord, eletto con col 61% dei voti), con provvedimenti contro gli immigrati, i poveri e gli emarginati.

Ecco una piccola lista di esempi.

-         Per l’assegnazione delle case popolari agli immigrati viene attribuito un punteggio inferiore. In questo quadro il mercato in moltissimi casi nega loro il diritto di abitare.

-         Sgombero di abitazioni fatiscenti senza dare altra possibilità agli occupanti.

-         Cancellata l’adesione alla Marcia per i Diritti Umani Perugia Assisi.

-         Ritirata l’adesione al tradizionale Festival del Cinema Africano di Verona.

-         Chiusura di percorsi di incontro delle istituzioni comunali con la società civile (Consulta immigrati, Municipio dei popoli).

-         Partecipazione del sindaco ad iniziative della destra neo fascista.

Negli ultimi mesi altri sindaci, soprattutto del Nord Est, hanno contribuito ad esasperare la sindrome securitaria.

Hanno inquinato le coscienze delle persone al punto da far apparire normale essere razzisti e vergognarsi di avere sentimenti di pietà.

Come è potuto succedere?

Cosa fare perché non si ripeta?

 

Libertà è sicurezza: ne abbiamo discusso a verona sabato 12 gennaio con eurodeputati, parlamentari nazionali e consiglieri delle amministrazioni locali, accomunati dal desiderio di dar voce al risveglio delle coscienze dei veronesi.

Le occasioni non mancano.

I “Cantieri del dialogo” rilanceranno nel prossimo giugno il tema dei Diritti Umani nel dialogo fra le religioni.

Nel 2008 ricorre il 60° anniversario della nostra Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Ricordiamo l’art. 3 della Costituzione “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. …”  e l’art. 1 della Dichiarazione Universale “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.

Dal convegno del 12 gennaio è scaturito un forte impegno a rimettere al centro della società il senso di appartenenza al genere umano per tutte e tutti.

In questo spirito si vuole proporre un momento forte di richiamo a questi principi, svolgendo a Verona una manifestazione di portata nazionale per il 25 aprile, Festa della Liberazione.

Invitiamo le comunità a partecipare alla manifestazione, come prologo al nostro convegno di San Pietro Terme.

 

CdB “La Porta” - Verona

 


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NOTA:

Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non necessariamente della comunità di appartenenza di chi scrive, tanto meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali dall’interno delle comunità su argomenti di attualità che ciascuna/o ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di riflessione.

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