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LIMITI E LIBERTÀ

A guardarmi intorno ho la percezione che siamo tutte e tutti vittime di una situazione paradossale.

Da una parte, viviamo in un mondo nel quale sono continuamente forzati e violentati i limiti, cioè  quei requisiti qualitativi e dimensionali che sono  intrinseci del pianeta e di tutto ciò che abita ed esiste in esso, esseri viventi compresi. Da un’altra ci sentiamo in continuazione aggrediti dal POTERE che cerca di imporre ogni sorta di limitazioni ai nostri diritti di libertà.

Forzatura dei limiti ed imposizione di limitazioni: questa è la paradossale contraddizione di cui – a me sembra - siamo vittime.

Della forzatura dei limiti soffriamo quotidianamente le conseguenza, di cui la crisi attuale  ed i suoi effetti non sono che l’ultima e più eclatante manifestazione; ma  ben prima   altri esiti  vi sono stati che hanno fatto meno scalpore, ma non sono meno pesanti: la rottura degli equilibri ambientali, la forsennata accelerazione dei ritmi di vita; un dilagante individualismo spersonalizzante,  lo smarrimento della dimensione umana nelle relazioni e nelle strutture, il venir meno della solidarietà nella convivenza civile.

Altrettanto quotidianamente le diverse forme del  POTERE attentano, ciascuna con le proprie modalità ed artifici,  alla nostra libertà: il potere religioso, con la sua intrusiva  capacità di subornare le coscienze per “imporre le proprie convinzioni sui problemi dell’etica e della politica, invece di  fidarsi solo della forza libera e mite della fede” ; il potere economico,  lasciando poche possibilità di scampo al coinvolgimento in  modelli di consumo che alterano struttura dei bisogni,   comportamenti e  stili di vita; il potere politico, sfruttando le insicurezze   del periodo di transizione che attraversiamo  e insinuando sentimenti di diffidenza e di paura per suscitare riflessi d’ordine  e l’abbandono ai poteri costituiti di genti impaurite  in cerca di protezione.

 Chi come me si sente  figlio del Concilio e della Costituzione  si sente sempre più estremamente distante tanto dalla gerarchia e dal tipo di chiesa che essa vorrebbe a sua immagine, quanto da  una  politica che porta al decadimento della democrazia.. E sente fortissima l’esigenza di difendere e praticare i propri diritti di libertà, sia quale membro del popolo di Dio, sia come cittadino della Repubblica.

Penso che quali  persone che si sono  unite nel proposito di  seguire la prassi di Gesù di Nàzaret dovremmo  opporci fortemente a questo assedio del POTERE e liberarcene affermando e praticando il primato delle nostre personali coscienze di donne ed uomini liberi, memori che il  Cristo ha detto: <Se rimanete ben radicati nella mia parola, siete veramente miei discepoli. Così conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi> e che <il figlio dell’uomo è signore anche del sabato>. 

Alla sequela di Gesù e da persone adulte e responsabili impadroniamoci del sabato: affermando  la nostra libertà  di figli di Dio e di cittadini, rivendicheremo anche  la libertà ed i diritti di tutti gli esseri viventi.

Nino Lisi

CdB di san Paolo - Roma

 


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