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I cantieri della Rete Nonviolenta Abruzzo,

nodo della Rete Lilliput

Sull'esempio della Scuola di pace di Napoli, anche a Pescara i cantieri del 2007, dopo quella appena conclusa, dove abbiamo affrontato i temi legati alle economie solidali, verrà inaugurata con una serie di iniziative: cineforum, mostre, conferenze, momenti ludici e performance artistiche dedicate al mondo arabo e all’Islam.

Le ragioni che ci spingono ad organizzare questi incontri nascono dalla necessità e dall’urgenza di conoscere questi mondi per costruire con il dovuto rispetto autentiche relazioni di pace che non siano vuoti enunciati ed appelli ad una generica tolleranza.

 Siamo consapevoli che ogni dialogo nasce dal desiderio e dall’apertura verso gli altri e che qualsiasi ascolto non è mai privo di un’ obiettiva difficoltà che si intreccia, anche e non solo, ad una naturale curiosità iniziali. Ma chi ha a cuore la costruzione della pace ha soprattutto il dovere di creare quell’humus fertile, affinchè tutti possano esprimersi e vivere in un clima di empatia, fiducia e accoglienza.

E questo è tanto più necessario e impellente, oggi, in un mondo dove continuano a soffiare venti di guerra e dove diversi corifei nostrani, in modo irresponsabile e perfido, diffondono il seme avvelenato dello scontro tra civiltà.

Sembra che il mondo occidentale in modo cinico e strumentale abbia bisogno di individuare sempre un capro espiatorio e un nemico a cui aggrapparsi per giustificare il vuoto valoriale in cui è precipitato.

E se ieri si temeva che i cavalli cosacchi  potessero abbeverarsi nelle “sacre fontane” di Pietro sul colle Vaticano, oggi, si ha paura che il burka sia imposto a tutte le donne occidentali  con un decreto teocratico !

Di fronte all’ignoranza che genera solo paura, diffidenza e separazione, l’ intento che si vorrebbe perseguire, seppur limitato, mira a spezzare un pericolosissimo cortocircuito che cerca di associare una religione di oltre un miliardo di persone ed estesa in tutto il mondo: dall’estremo oriente al Marocco, unicamente al fondamentalismo, ai Kamikaze, al burka. E’ una semplificazione mistificante e inaccettabile per ogni uomo che cerca onestamente e semplicemente di capire.

Il mondo islamico è una realtà molto complessa e generalmente le semplificazioni non pagano. I cantieri 2007, tra l'altro, vogliono mettere bene il luce le differenze che ci sono tra l’Islam e il mondo arabo. Le due realtà spesso vengono erroneamente identificate generando solo confusione. Il mondo arabo è solo una parte di tutto l’Islam, e le recenti statistiche pongono l’Indonesia tra le prime nazioni dove c’è il maggior numero di seguaci di Allah.

Inoltre, riteniamo che sia opportuno oltre doveroso coinvolgere le comunità di immigrati di culura islamica presenti in Abruzzo e tutte le altre realtà interessate e animate da motivazioni analoghe che possono arricchire con le loro testimonianze e competenze l’intera iniziativa.

Michele Meomartino ( coord. della Rete )

Pescara 

 


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NOTA:

Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non necessariamente della comunità di appartenenza di chi scrive, tanto meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali su argomenti di attualità che ciascuna/o ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di riflessione.

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