Cristiani di base: pochi e pure divisi

Ordinaria quotidianità di cristiani di base, in presa diretta: impegnati tra professione e solidarietà con le fasce sociali marginali e poi –settimanalmente, periodicamente- raccolti in comunità intorno alla Parola di Dio, confrontata con i vissuti dei 10-20- amici che costituiscono il  nostro gruppo... col ricambio che deriva dal fatto che facciamo così da 20-30 anni, sostanzialmente dal post Concilio, che ci aveva convocato come laici cristiani al protagonismo dentro il Popolo di Dio per costruire la Chiesa, comunità dei fedeli. Ma pian piano, mentre si ricostituiva la Chiesa come Istituzione forte, per i fedeli, molti di noi si sono sentiti in disagio, finanche estranei dentro la nostra stessa Chiesa..., ma pure più liberi fuori che dentro.

Poi –e passiamo dalla storia alla cronaca recente- arriva nel quartiere un parroco che, per la prima volta da decenni, si accorge che esistiamo, ci chiede di entrare a far parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale in nome del pluralismo dentro la Chiesa.

Le opinioni al nostro interno divergono: da una parte prevale la diffidenza verso l’istituzione ecclesiastica che, comunque, gestisce il sacro consolatorio ed è perciò ostacolo alla fede..., dall’altra  si vede la possibilità e il dovere di collaborare con una parrocchia che (e finché) si sente più comunità di persone che ufficio periferico dell’istituzione, che privilegia la fraternità in nome di ciò che unisce, che riconosce legittimità a modi diversi di vivere la fede... E sullo sfondo c’è tutto un quartiere, verso il quale l’intero gruppo si sente responsabile; per tutti noi la fede in Cristo è appello a darsi da fare per allargare  gli orizzonti della speranza: ma questo obiettivo si serve meglio operando nel sociale come gruppo cristiano di base per una chiesa “altra”... o invece si può e si deve rinunciare alla visibilità come gruppo scommettendo sulla possibilità di creare fronti condivisi di emancipazione dall’interno di tutta la parrocchia?

Che fare, oltre a continuare l’esperienza comunitaria di base? Proposte cercasi.

Enzo Monsu

                     Gruppo Cristiano di Base di ANCONA

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