Testata sito CdB
CHIUDIVAI AL SITO

IL GRANDE CENTRO

Il nuovo anno inizia all’insegna di un nuovo progetto politico, maturato negli ultimi mesi del 2009. Un progetto che presuppone un patto, non scritto, tra tre noti leader politici che si stanno preparando al dopo-Berlusconi. Qualcuno potrà sorridere –quante volte si è detto che è finito e poi è rinato !- ma, sia pure per una questione biologica, il dopo-Berlusconi è una realtà che presto o tardi arriverà. Per non trovarsi impreparati Bersani-Casini-Fini hanno cominciato a pensare ad un possibile governo di questo disgraziato paese. Isolare le ali “estreme”, la Lega nord e Italia dei valori, e governare con una Grande Coalizione come ha fatto la Merkel per cinque anni. D’altra parte, in una fase di crisi profonda delle forme della politica, il Centro rappresenta quella condizione amorfa che permette di affrontare una lunga fase di gestione della crisi economica e dell’insostenibile debito pubblico. Diciamolo meglio: il Centro, che molti inseguono in questa fase, non è il punto di saggezza di Aristotele (in medium stat virtus), non è il punto di equilibrio tra posizione estreme (da cui per altro si governa qualunque organizzazione), ma una nebulosa che consente di gestire l’esistente, lo status quo dei privilegi e dei rapporti di classe.

Il Grande centro è anche un’operazione ben vista da Confindustria e Vaticano. Alla prima viene garantito il controllo sociale in una fase in cui le lotte per il lavoro ed i diritti si vanno intensificando, al secondo il marchio Casini vuol dire continuare a finanziare le scuole cattoliche, bloccare qualunque riconoscimento dei diritti dei sessualmente diversi, rivedere la legge sull’aborto e stoppare qualunque iniziativa a favore dell’autodeterminazione dei malati terminali. Ed il Pd, qualcuno potrebbe chiedersi, che ci fa in questa coalizione? Domanda mal posta. Primo, perché il precedente della Spd che ha partecipato al governo Merkel gli da una sponda di legittimità all’operazione. Non siamo in una fase di emergenza, in un paese ridotto alla frutta dalle politiche del governo Berlusconi? Solo una grande unità d’intenti, scriveranno in tanti, ci potrà portare fuori da questa pesante crisi.

Naturalmente, questo è allo stato solo un progetto e la politica, come la vita, è piena di imprevisti. Ma è un progetto che sta già facendo i suoi danni. In Puglia, per esempio, per compiacere Casini viene fatto fuori il presidente Vendola che ha ben governato per cinque anni e meriterebbe una riconferma. Ma Vendola insiste nel definirsi cattolico-gay –comunista e questo non può essere tollerato dal Grande Centro. Queste elezioni regionali, infatti, saranno il banco di prova di questo accordo Pd-Udc-Finiani. In molte regioni la corte spietata all’Udc, da parte del Pd, non va letta solo come la ricerca dei numeri per vincere contro il centrodestra, ma anche come una prima sperimentazione di un governo locale che continuando a chiamarsi di centro-sinistra, di fatto mette al bando la sinistra (quel poco che resta) e lo stesso partito di Di Pietro.

E la Sinistra dov’è? Si è resa conto che le stanno togliendo qualunque rappresentanza istituzionale? O forse pensa di fondare ancora un nuovo partito di extraterrestri?

 

 

Tonino Perna - Università di Messina

 


Chi vuole inviare un commento sul Primo Piano pubblicato può inviarlo qui al sito delle CdB

Per andare ai DIBATTITI di PRIMO PIANO clicca qui