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Lettera da Betlemme

 

«Eccola, la guerra, non qui a Betlemme, non ancora, ma presente come la tempesta prima che scoppi, presente non lontano da qui, a Gaza, reale e vera, con i morti e la paura e la disperazione.

Le nostre sorelle ci sono [non sono volute partire, quando gli stranieri sono stati invitati a lasciare la Striscia di Gaza]: Cristiane Emmanuelle (Francia), Salima (Italia), Elena Celia (Spagna) e sono chiuse come in trappola. Anche se volessero partire, ora non lo possono fare più. Possono soltanto aspettare con tutti gli altri: e non hanno acqua, elettricità, e quasi più niente da condividere con le tante donne che vengono a chiedere da mangiare per i loro bambini…

E in me…, uno strano sentimento… Le mie sorelle conoscono situazioni come questa, ma per me è la prima guerra… Sono inquieta e arrabbiata contro Israele e contro tutto il mondo occidentale che parla ancora di pace e che fa come se tutto fosse colpa di Hamas….

In Palestina hanno dichiarato il giorno della collera e trovo che corrisponde alla situazione. Vorrei esprimere anch’io la mia collera…. La mia collera e il mio lutto…

Tutti temono quello che succederà. Non so cosa sarà il peggio: se a causa di Gaza scoppia una guerra che trasforma tutti i paesi arabi in inferni o se non succede NIENTE e il mondo intero, inclusi i paesi arabi e anche i Territori della Westbank accettano semplicemente il massacro di Gaza…

Perdonatemi se non ho parole più “pacifiche”… Cerchiamo almeno noi, là dove siamo, di vivere in pace con noi stessi e con gli altri attorno a noi, accogliamoci e sopportiamoci gli uni gli altri… E preghiamo per tutti quelli che moriranno, e per i feriti e per gli orfani e per quelli che sono responsabili, per quelli che danno gli ordini e per quelli che li eseguono… per uccidere….


E. M. piccola sorella di Gesù»

 


 

Lettera successiva dall'Italia: 

 

Abbiamo saputo ieri (NdR 7/1/09) che nella scuola dell'ONU colpita dalle bombe, insieme ai bambini, si erano "rifugiate" diverse mamme e le tre piccole sorelle di Gaza. Insieme ai bambini, sono morte alcune mamme, vicine delle piccole sorelle, mentre loro tre sono state preservate..... Quello che è certo è che la scuola non era un deposito d'armi e non è da lì che erano partiti i razzi... Non approviamo il lancio di razzi, evidentemente, ma la risposta non solo è sproporzionata, ma non è neppure "intelligente"! Almeno questo, bisognerebbe fosse riconosciuto.

Intanto, preghiamo insistentemente per la pace e perché davvero si possa aprire un tavolo di trattative e di dialogo, perché finché Gaza resterà una prigione a cielo aperto, l'esasperazione crescerà.

                                  le piccole sorelle


(NdR: Le lettere sono firmate e sono arrivate via e-mail in redazione.)


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NOTA:

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