MA QUALE CONCILIO?

Per chi, come me, è nato negli anni del Concilio e non è stato spettatore partecipe di quell’evento, rischia di non essere pienamente comprensibile la querelle che da tempo si sta sviluppando tra coloro che interpretano il Vaticano II come un momento ordinario della vita della Chiesa (Ratzinger e Ruini in testa) e quanti hanno vissuto e vivono il Concilio come punto di partenza per un orizzonte più largo.

Ed invece la posta in gioco è altissima: infatti ne va della credibilità stessa della Chiesa per l’annuncio del Regno di Dio.

Già con il lungo e controverso pontificato di Giovanni Paolo II si è concretizzata una lettura minimalista del Concilio, con conseguente e sistematica repressione di tutte le voci “altre” che spingevano per una più coraggiosa apertura al mondo ed ai suoi problemi.

Ed ora che il braccio armato della repressione di questi anni è diventato papa, si avverte ancora di più, pur tra i sorrisi d’immagine, la voglia di blindare e di chiudere tutte le porte perché non passi nessuna corrente d’aria (che, ironia della lingua, in greco si dice “pnéuma”, soffio, spirito… ).

Di fronte a tutto ciò, anche se grande è la tentazione dello scoraggiamento e del ripiegamento interiore, cerchiamo di tenere occhi e cuore fissi sull’esperienza fondante dell’Uomo di Nazareth, che, al di fuori di ogni confine sacrale, ha predicato ed incarnato l’amore dell’Abbà, del Dio tenero e misericordioso per tutti, ed in particolari per i più umili ed indifesi.

Sarà Lui, come sempre, a darci luce e forza per il nostro cammino di credenti immersi nelle contraddizioni della storia, al di là di ogni struttura di potere, laica o ecclesiastica che sia.

Buon anno a tutti quelli chi si impegnano per la costruzione del Regno!  

 Lorenzo TOMMASELLI

 della CdB del Cassano di Napoli