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Filippo Gentiloni

 LE «GENUFLESSIONI» DELLA MAGGIORANZA

 il manifesto, 18 maggio 2008

  A pochi giorni dalla vittoria elettorale di Berlusconi ci si può chiedere come abbiano reagito i «palazzi» vaticani, al di là della normale prudenza diplomatica. In rapida sintesi: una sostanziale soddisfazione, unita a qualche perplessità. I precedenti governi di destra, d'altronde, possono guidare il giudizio: quello dei singoli cattolici, comunque, è sempre più indipendente da quello dei vertici vaticani.

Giudizio sostanzialmente positivo, dunque, anche se qualcuno sottolinea l'assenza di esponenti del mondo ufficiale cattolico nel nuovo governo (la vecchia Dc è lontana, ma qualche suo erede era presente anche nell'ultimo governo Prodi). Oggi, comunque, molte le «genuflessioni» e anche profonde. Berlusconi invoca ufficialmente alla Camera la protezione di Dio, mentre Alemanno va in pellegrinaggio al Divino Amore. Oltre Tevere hanno buoni motivi per sperare anche in una modifica delle leggi sull'aborto e la famiglia.

Si ha proprio l'impressione che questi siano i settori su i quali l'impegno dell'autorità cattolica è maggiore e più vistoso. Qui il Vaticano misura eventuali successi e eventuali fallimenti. Anche a scapito di altri settori che pure per una visione cristiana della società sembrano assolutamente primari: quelli, ad esempio, che riguardano la situazione dei più poveri. La forte pressione, prima e dopo le elezioni, contro i rom non hanno sconvolto il mondo cattolico più di tanto. Non sono mancati gli inviti alla prudenza e alla giustizia, ma sono sembrati piuttosto deboli, non all'altezza di una situazione che si andava facendo di giorno in giorno più disumana. Ben lontani, gli inviti a non esagerare contro i rom, da quelli riguardanti, ad esempio, la 194. Come se il discorso cristiano non fosse più basato e accentrato sulla carità.

D'altronde è sempre più chiaro che i cattolici in politica si regolano a prescindere dalla propria fede religiosa e dalle indicazioni di vertici ecclesiastici. Lo sa anche Berlusconi e si regola di conseguenza. E' probabile che alla genuflessioni non corrispondano le obbedienze, anche perché il ricordo dei referendum su divorzio e aborto è ancora vivo. Staremo a vedere.