Corrado Maffia della Cdb del Cassano

LETTERA

la Repubblica, gennaio 2009

"Ho letto con interesse l’articolo sulla Chiesa di Napoli e vorrei sottolineare che quello che dice Giovanni Laino è pensiero molto diffuso tra coloro che hanno salutato con speranza la venuta a Napoli del Cardinale Sepe.

Abito a Secondigliano e ho seguito con interesse le prime visite pastorali dedicate proprio a questa parte della città. I due aspetti toccati da Laino mi sembrano degni di essere sottolineati. La presenza e a volte la sovraesposizione mediatica dell’Arcivescovo è utile per richiamare i responsabili della cosa pubblica alle loro responsabilità e gli siamo grati come cristiani e come cittadini.

Ciò che ritengo poco opportuno è la tendenza (è solo una mia percezione?) da parte della chiesa locale a proporsi come supplenza per la scarsa attenzione che le stesse autorità mostrano per i mali della città, supplenza che in vario modo viene finanziata e pertanto sminuisce quel valore di testimonianza e profezia che deve caratterizzare la comunità cristianae che è tanto necessario in un periodo in cui a pagare sono le categorie più deboli.

L’aspetto pastorale-ecclesiale mi sembra anch’esso di grande importanza.

A parte le eccezioni citate, bisogna costatare un’onda di riflusso nella prassi parrocchiale dove regna sovrano la figura del parroco preconciliare; non si riesce a venir fuori da una impostazione tutta rivolta alla pratica sacramentale. Noto un analfabetismo della Parola che è spaventoso. Tutto quello che si discute a livello di studi teologici non sfiora la grandissima parte di coloro che vanno in chiesa perché non vengono coinvolti, non si discute, non si da voce al popolo di Dio.

Tutto questo favorisce la presenza passiva nelle chiese, i gruppi legati ad una religiosità intimistica e spegne la speranza cristiana e l’impegno civico. E’ necessario, ora più che mai, una chiesa dalle mani sempre più libere che svegli le coscienze e richiami gli uomini e le donne alla coerenza e alla gioia del messaggio evangelico".