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Enzo Mazzi

QUANDO LA CHIESA CROCIFIGGE TUTTE LE DONNE

il manifesto 4 aprile 2010

Ci sono donne nella Lega? Sarebbe forse l’ora che si facessero sentire. Utilizzate come merce in uno dei più volgari sistemi di baratto: lo scambio elettorale. Ridotte a tangenti, come fossero mazzette, per ottenere un appoggio nella competizione politica. Usate in modo immondo, vendute sul mercato politico, rese tutte prostitute a forza, violentate nei loro apparati riproduttivi. Questo appare con tutta evidenza il senso delle dichiarazioni dei nuovi monarchi leghisti del Piemonte e del Veneto. Per festeggiare la loro vittoria elettorale non hanno trovato di meglio che crocifiggere le donne sulla croce del sistema il più possibile punitivo dell’aborto. Come facevano gli imperatori romani che impalavano masse di schiavi per salutare i loro trionfi. Le donne assassine devono soffrire il più possibile nel compiere i loro misfatti contro la vita che hanno in grembo. Ed essere esposte senza pietà, magari alla gogna degli antiabortisti come accade negli Usa, nei reparti ospedalieri dove si consuma l’aborto, abbandonate e scaricate da infermieri e medici cattolici ligi all’obbligo dell’obiezione di coscienza. Ed essere private dalla possibilità di scegliere liberamente la metodologia farmacologica perché considerate persone inaffidabili, incapaci di distinguere un aborto da un «mal di testa» e quindi propense ad assumere la pillola abortiva come si prende un’aspirina.

Ci sono donne nella Chiesa cattolica? In questo sabato santo che chiude la settimana di passione dovrebbero forse baciare le piaghe le une delle altre, invece che quelle di Gesù, cantare al posto dell’alleluia pasquale il loro riscatto dal possesso spietato della casta clericale che le usa come strumento di pressione per avere ogni sorta di privilegi e, insieme, ottenere la negazione della pillola abortiva, forse una legge restrittiva della legge 194, se non addirittura il ritorno alla legge penale che puniva l’aborto con la prigione.

Ci sono uomini liberi nella Lega e negli altri partiti di ogni colore e nella Chiesa Cattolica e nel mondo laico? Sarebbe l’ora che uscissero allo scoperto e aiutassero a manifestarsi e sostenessero la ribellione delle donne di fonte a questo immondo spettacolo

Ci sarà qualcuno capace di dire ai rappresentati del sacro – che non disdegnano nemmeno la banalizzazione dell’Olocausto per passare a tutti i costi come vittime di una presunta «campagna di calunnie» – che il loro accanimento contro le donne è una delle cause non secondarie della pedofilia del clero? La misoginia a cui sono indotti i sacerdoti da una formazione repressiva e castrante porta a esprimere in modo perverso le pulsioni non educate e condivise.

O il prete attraverso una rete di relazioni autentiche viene indotto a intraprendere un cammino di liberazione, faticoso ma possibile, rispetto al lavaggio del cervello che ha ricevuto in seminario e rispetto alla omologazione teologica e pastorale o si chiude in un intristimento senza speranza che lo porterà verso irrigidimenti ideologici e verso depravazioni sessuali come la pedofilia appunto. Non per nulla si trova che i preti pedofili sono spesso i più intransigenti e fondamentalisti nel campo dell’etica riproduttiva.

Non ho fatto volare sogni. Ho intravisto segni dei tempi che stanno covando nel seno della realtà storica come magma nella pancia di un vulcano. L’augurio pasquale è che il vulcano represso esploda presto trasformando la crocefissione della donna in annuncio nuovo di vita.