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Beppe Manni

GIULIANO LUGLI

Gazzetta di Modena, 4 marzo 2010

Il due marzo a 41 anni è morto  all’ospedale di Baggiovara, per un attacco cardiaco, Giuliano Lugli.

Al Villaggio Giardino di Modena dove abitava, lo conoscevano tutti. Giuli, come era chiamato, pur essendo in carrozzina per una malformazione congenita, lo si vedeva spesso sulle stradine del Villaggio tra la sede di Quartiere, la parrocchia e casa sua in via Pasteur, sempre impegnato in mille cose.

Ovunque veniva richiesta la presenza correva con generosità e il sorriso sulle labbra. La mattina lavorava part-time in un’azienda, dove era trasportato dai servizi sanitari, poi nel pomeriggio in giro a rispondere ai suoi numerosi impegni di volontariato.

Per quindici anni era stato il coordinatore di un doposcuola di quartiere che aiutava i bambini delle elementari e delle medie a fare i compiti. Collaboravano studenti delle superiori specialmente del Liceo Scientifico Wiligelmo. Era stato per una legislatura consigliere di Circoscrizione.

Da molti anni faceva l’animatore nei centri estivi e attualmente faceva il catechismo ad una terza elementare nella Parrocchia di Gesù Redentore di Via L. Da Vinci.

La sua famiglia di tradizione comunista non frequentava la parrocchia. Ma il suo inserimento in quartiere e in parrocchia era nato così. Negli anni 80 l’assessore Giancarlo Benatti aveva cominciato a togliere le barriere architettoniche. Un gruppo di ragazzi della parrocchia chiamò Giuliano e insieme girando per le strade del quartiere, fecero un elenco dettagliato degli ostacoli che si incontravano, da presentare all’assessore.

Giuli è stato un esempio buono e prezioso per tutti noi, di come in città possano vivere bene anche i cittadini in difficoltà, con la collaborazione, la disponibilità e la buona volontà di tutti.

Ma specialmente come ogni persona pur limitata fisicamente e nella malattia, può trovare uno scopo nella sua vita donandosi agli altri senza pretendere nulla.