Auguri ai Musulmani per l’inizio del Ramadan 1430

di Comitato Organizzatore della Ottava giornata Ecumenica del dialogo cristiano-islamico
Il sito di riferimento della Giornata è www.ildialogo.org

Giovedì 20 Agosto 2009

Cari fratelli e gentili sorelle

In occasione dell’inizio del Ramadan 1430 vi porgiamo i nostri auguri più sinceri e fraterni.

Sono oramai diversi anni che il vostro Ramadan si svolge in Italia in un periodo di sempre più grave tensione nei confronti dei musulmani e dei migranti in genere. Anche quest’anno è stato caratterizzato da ripetute e sempre più gravi episodi di razzismo e di islamofobia. Il tentativo è quello di scaricare sui migranti, sulle parti più deboli della nostra collettività nazionale e sulla comunità musulmana in particolare i costi di una crisi economica e politica mondiale sempre più grave.

Ma la storia ci insegna che nessuna legge e nessun governo hanno mai potuto fermare le migrazioni soprattutto quelle che, come oggi accade, nascono da profondi squilibri socio-politici mondiali e che hanno dato luogo alla guerra che insanguina il mondo dal tragico 11 settembre del 2001.

Non ci sono leggi che possano farlo, non lo hanno fatto le leggi razziali del regime fascista e nazista negli anni ’30, non lo ha fatto la legge Bossi-Fini del 2002, non lo farà la legge voluta dal ministro Maroni e che è entrata in vigore lo scorso otto agosto.

“Siamo tutti migranti”, abbiamo scritto nel nostro appello per la ottava giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2009, invitando tutte le comunità cristiane e musulmane a confrontarsi sul tema del “raccontarsi la vita”, mettendo in comune le reciproche esperienze di migranti, perché anche il popolo italiano è stato ed è ancora un popolo di migranti. Proprio l’otto agosto, data di entrata in vigore della legge Maroni, è la data simbolo delle tragedie a cui sono andati incontro i migranti italiani come quella di Marcinelle in Belgio nel 1956, quando moltissimi minatori italiani, che vivevano e lavoravano in condizioni terribili, morirono in una miniera. Ben altra legge avrebbe dovuto entrare in vigore in quella data.

Ed è proprio la nostra comune storia di migrazioni che risalgono ai tempi dei patriarchi, a cominciare da Abramo che partì da Ur dei Caldei, alla migrazione del Profeta Muhammad che da La Mecca si trasferì a Medina, alla migrazione dei primi seguaci di Gesù da Gerusalemme in tutte le città dell’allora Impero Romano, e a quelle più recenti, che ci da la certezza che nessun gretto e miope progetto repressivo e razzista potrà avere mai successo. Le sofferenze di oggi diventeranno presto solo un triste ricordo.

Siamo certi, perché conosciamo la coerenza e la estrema correttezza dei musulmani italiani che saprete utilizzare questo tempo di grazie che è il Ramadan per proseguire sulla via del superamento di tutto il male che viene fatto nei vostri confronti opponendo ad esso la pazienza e la tenacia del bene, la gioia e l’amicizia che dal bene promana, superando le divisioni esistenti sia fra i musulmani sia fra i cristiani i non credenti e fra i credenti di altre fedi.

Buon Ramadan karim.

Con un fraterno saluto di shalom, salaam, pace

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Ramadan, il mese sacro dei musulmani
a cura di Giulia Palmieri
da www.lastampa.it

Che cos’è il Ramadan?
È il nono mese dell’anno islamico, che segue le fasi lunari e per questo è di 354 o 355 giorni. Il Ramadan inizia con il primo spicchio della luna nuova, e il fedele è invitato a cercare con i propri occhi il segno nel cielo. Quest’anno è iniziato il 21 agosto, si chiuderà il 19 settembre.

Perché è un mese sacro?
Perché fu in un istante di una notte del Ramadan (la tradizione dice la 27ª, il giorno del Destino) che il Corano venne rivelato integralmente al profeta Maometto. Ramadan è il mese che appartiene a Dio.

Che cosa vuol dire Ramadan?
È uno degli aggettivi di Dio. Non ha una traduzione precisa, è una parola che evoca il concetto di ardore.

Come va vissuto questo mese sacro?
Il fedele imita l’esempio di Maometto e si fa strumento trasparente della volontà divina. Per cercare questa purezza deve fare carità ai bisognosi e privarsi di quello che lo distoglie da Dio. L’atto simbolico principale è il digiuno, dall’alba al tramonto, per tutti i giorni del mese lunare. L’astinenza fisica vuole che non si mangi né si beva nulla. Quella spirituale che non si commettano o pensino atti cattivi o impuri, dunque non si menta, non si litighi, non si faccia sesso, e ci si astenga da tutti i vizi, compreso il fumo.

Ci sono categorie esonerate dall’obbligo del digiuno?
Sì: gli anziani, i malati, i minorenni, le donne in gravidanza o in allattamento. Le donne sono dispensate anche durante il periodo mestruale, così come sono esonerati i praticanti in viaggio, purché tornino a osservare il digiuno appena possibile.

Che cosa succede a chi non rispetta i dettami?
Se l’interruzione del digiuno è involontaria basta riprenderlo appena ci si rende conto di averlo interrotto. Nel caso di atti volontari, invece, occorre riparare con atti di carità e con ulteriori periodi di digiuno in segno di penitenza.

Esistono indicazioni particolari per le ore escluse dal digiuno?
No. Al mattino, fino a prima dell’alba, si può consumare un pasto leggero. Una volta tramontato il sole si interrompe il digiuno (iftar), dopo una breve preghiera. Chi vuole ricordare il Profeta può spezzare dei datteri e bere del latte. Le sere di Ramadan sono occasione di festa.

Quando finisce il mese di Ramadan?
Quando sorge il primo spicchio della luna nuova del decimo mese. Inizia così la festa della rottura, Id al-Fitr. Nei Paesi musulmani, i primi tre giorni di questo mese sono dedicati a grandi festeggiamenti.

Quanti sono i musulmani in Italia, che osservano qui il mese di Ramadan?
Secondo i dati dell’Ufficio centrale di statistica della Chiesa, del miliardo e 300 milioni di islamici nel mondo, in Italia ne vivono un milione e 200 mila, l’1,7 per cento della popolazione nazionale.

Si può conciliare l’osservanza del digiuno con attività che richiedono sforzi fisici notevoli?
Sì, ma non andrebbe mai dimenticato il rispetto del proprio fisico, della salute e le condizioni in cui ci si trova. Come nel caso dei braccianti sollevato dal Comitato per la sicurezza agricola di Mantova, che ha chiesto loro di bere almeno un po’ d’acqua durante il digiuno per evitare i malori che si sono verificati l’anno scorso.

E nel caso degli sportivi, che delle prestazioni atletico-fisiche fanno il loro mestiere?
La questione è piuttosto dibattuta. Nel mondo del calcio molti giocatori sono musulmani e domenica scorsa l’allenatore dell’Inter Mourinho ha messo sotto accusa gli effetti del digiuno musulmano sulle prestazioni del centrocampista ghanese Muntari. Anche in Francia si parla di Islam e sport: emblematica la decisione del tecnico del Paris Saint-Germain, Antoine Kombouare, di non convocare i giocatori musulmani durante tutto il mese di Ramadan «per non metterne a rischio la salute».

Il Ramadan e la religione non rappresentano anche un ghiotto affare?
Certo. Per esempio i giganti Nokia e Apple hanno da tempo messo sul mercato una serie di applicazioni per i telefonini da scaricare a pagamento dai siti ufficiali, dedicate proprio al Ramadan e pensate per tutti i clienti di religione musulmana. Il calcolo istantaneo degli orari delle preghiere è solo una delle possibilità sul touch-screen del fedele. L’azienda coreana Lg ha fatto un passo oltre, ideando e mettendo già in ve
ndita in alcuni Paesi arabi l’Islamic phone, il Gd335, un telefonino di ultima generazione pensato proprio per gli utenti di religione islamica. Tra le caratteristiche, una bussola elettronica che permette di individuare la direzione della Mecca.