La giornata del commercio equo solidale. Nel cuore i diritti e la dignità dei lavoratori

Martina Germani
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A trenta anni di distanza dall’apertura della prima Bottega a Bolzano, oggi una vasta rete di Botteghe del Mondo – luoghi di scambi e circolazione di idee ed informazioni – che interessa ormai sedici regioni italiane, per un totale di duecentosettanta esercizi

Per prendere coscienza dell’importanza della realtà Equo e Solidale in Italia bisogna approfittare di eventi come quello previsto per il 14 maggio 2011: la Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale. Il nostro è uno dei settanta paesi del mondo legati alla International Fair Trade Association. Italiano, dal novembre 2010, è il nuovo Presidente del WFTO (World Fair Trade Organization 1), Giorgio Dal Fiume. La sua elezione è evidentemente da interpretare come il risultato del sostanziale contributo che le organizzazioni italiane di commercio equo hanno apportato a livello internazionale negli ultimi anni.

Tanta strada in 30 anni. A trenta anni di distanza dall’apertura della prima Bottega a Bolzano, oggi una vasta rete di Botteghe del Mondo – luoghi di scambi e circolazione di idee ed informazioni – interessa ormai sedici regioni italiane, per un totale di duecentosettanta esercizi. L’AGICES 2, l’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale, ci dice che i soci hanno raggiunto quota novanta. Il Presidente Alessandro Franceschini ha recentemente ricevuto gli auguri ed i complimenti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha riconosciuto il commercio equo e solidale come “un apprezzabile fenomeno che riesce a coniugare i valori della libera impresa e della solidarietà”.

Nel 2003 le università Cattolica e Bicocca di Milano hanno studiato le dimensioni ed i ritmi di crescita del fair trade italiano, ed hanno ipotizzato il trasferimento di questo modello di sviluppo in paesi arretrati. Del 2005 sono i dati record del fatturato del commercio Equo in Europa: 660 milioni di euro. Nel 2009, in piena crisi economica mondiale, il settore equo e solidale si dimostrava uno dei pochi in crescita, segno della forte fiducia dei consumatori responsabili.

Una stabile e costante presenza. Quella del Commercio Equo e Solidale è una stabile e costante presenza che ha il volto e la voce di migliaia di volontari che promuovono senza sosta i loro princìpi: sostegno dei diritti e della dignità dei lavoratori – tutti, in primis quelli del sud del mondo- proprio attraverso uno scambio equo tra produttore e consumatore; un’economia fondata sul concetto di giustizia, tutela dell’ambiente e delle sue risorse, sostenibilità, educazione al consumo responsabile.

Lo scopo delle varie organizzazioni non profit guidate dal consorzio Altromercato 3 è, dunque, una più equa distribuzione della ricchezza mondiale; un obiettivo ciclopico, che richiede uno sforzo altrettanto poderoso. Il tentativo è quello di migliorare concretamente il sistema economico-sociale in cui viviamo, ed in quest’ottica il 14 maggio 2011 è il giorno migliore per capire come contribuire al movimento Equo e Solidale, partecipando alle varie iniziative previste in Italia.

Si è iniziato a Milano. Con un appuntamento all’AGICES, che sceglie di presentare il Rapporto Nazionale del Commercio Equo e Solidale e dove sono stati illustrati gli andamenti, le tendenze e i volumi dell’indotto fair trade in Italia. Il 2011 è anche l’anno della “IV Fiera del DES 4”, coordinata dal Distretto di Economia Solidale della Provincia di Varese, nella quale si è inserita una quattro-giorni di incontri e confronti a Saronno.

A Chioggia, Modica e Roma. Domenica, 15 maggio, c’è la premiazione del concorso “C’è più gusto in un mondo giusto”, ed un concerto di Marco Fidelfatti con i giovani aspiranti musicisti dei laboratori scolastici. Mentre Modica e Roma dedicano la giornata alle donne, rispettivamente il 14 ed il 15 maggio: in particolare nella capitale vi segnaliamo “Fatto dalle donne per le donne”, l’evento curato dalla Cooperativa Pangea-Niente Troppo 5, che avrà luogo al Circolo degli Artisti (via Casilina Vecchia, 42, a Roma).

Ora il nostro unico limite è il cielo, si legge sulla locandina della manifestazione. E a dirlo sono le donne, appunto, che, specie nei paesi extra europei, continuano ad incontrare difficoltà, tanto nel mondo del lavoro, quanto nelle famiglie e nelle comunità d’appartenenza. Nonostante siano impegnate nel 66% dei posti di lavoro a livello mondiale, producano il 50% del cibo, guadagnano solo il 10% del reddito e posseggono solo l’1% dei beni. Questo dicono i dati della Cooperativa.

Donne e basso reddito. La maggioranza di loro è impiegata in settori a basso reddito e con pochissimi diritti, ricevono stipendi nettamente più bassi dei loro colleghi uomini, ma rappresentano l’unità base dell’economie per cui lavorano. Il programma della serata al Circolo è vasto ed inizia alle 17 con “Il rito del caffè etiope”, ma vanta anche mostre fotografiche, discussioni, spettacoli e laboratori nella Red Room. Si prosegue con l’aperitivo solidale dalle 19.30, per poi terminare con uno show di Andrea Rivera nella Main Room alle ore 21. 15, ed il concerto dei Loren e dei Tudelise dalle ore 21.45. L’ingresso non potrà che essere libero.