4 per mille alla scuola pubblica? Idea non condivisibile – vi dico perchè

Lidia Menapace
articolo diffuso tramite mailing list

Intendo dire che se un gruppo di ong o enti sociali o movimenti avessero proposto insieme di soccorrere la scuola pubblica, scossa dalla mannaia gelminica, facendo una campagna per devolvere ad essa il 4 per mille, avrei capito la cosa: lo strumento è l’unico nelle mani di movimenti associazioni organizzazioni che non esercitano la rappresentanza. Avrebbe avuto anche il sale di una battuta politica molto significativa: “Noi siamo aspetti della società civile e intendiamo attraverso una quota del gettito fiscale richiamare lo stato a collocare correttamente le risorse che destina a fini sociali assistenziali e poliitici: per questo, visto che il governo non dà retta ai suoi doveri, tra i quali uno dei primi è di rendere possibile l’accesso al diritto all’istruzione, rimovendo gli ostacoli che lo impediscono, (art 3 della Costituzione), ci mettiamo noi a dire al governo che usi il nostro denaro, che attraverso il gettito fiscale diventa suo appunto per fare un po’ del suo dovere”.

Questo andrebbe benissimo, potrebbe diventare una bella campagna di movimento. Ma che il principale partito d’opposizione, presente in parlamento con gruppi parlamentari cospicui per numero esperienza e cultura giuridica, si comporti da ong è grottesco. Tra l’altro fomentando una guerra tra poveri, perchè ciò che andrebbe alla scuola pubblica, sarebbe sottratto alle ong, senza nemmeno chiedere loro il consenso. E poichè la nebbia istituzionale è fittissima e i rischi di cancellazione di compiti competenze e risorse al limite del travalicare il dettato costituzionale considero molto pericoloso che il Pd di fatto sia promotore di simile iniziativa.

Ma – si dirà – può servire per riaprire il discorso sui privilegi della Chesa: mai ragione fu più ragionevole, ma non di ciò si parla nell’iniziativa Pd. Diciamo allora che ci se ne può servire , magari insieme a compagni e compagne del Pd, per aprire una bella campagna sul famoso 8 per mille e successivo 4 per mille. L’intento dichiaratamente strumentale non mi scandalizza, una volta che è dichiarato e ha una buona efficacia politica. ll famoso 8 per mille fu introdotto con la riforma craxiana del Concordato, che giudico non migliorativa del precedente.

A mio parere bisognerebbe avviare una lunga tenace pacata, ma fermissima lotta per l’ abrogazione del Concordato, strumento di regolazione della libertà religiosa, che non esiste in nessun paese “cattolico”,non in Spagna, o in Austria, in Ungheria; negli Usa considerato il paese più generoso con le religioni, meno che mai, perchè la Chiesa cerca di stringere concordati con i paesi non abbastanza liberali e democratici in materia di libertà religiosa, libertà di culto pubblico e rispetto dei suoi interessi materiali.

Orbene, di quasi tutto può essere accusata la nostra repubblica, non certo di perseguitare i cattolici, la loro libertà di espressione e culto pubblico , nè la chiesa quando difende i suoi legittimi interessi. Certamente se un cattolico, laico o prete, delinque non ha più tribunali ecclesiastici, nè se ha debiti sopra le sue possibilità non fallisce, anche se dirige la prestigiosa eccellenza ospedaliera nominata San Raffaele.