La mela avvelenata

Rossella Grasselli
Gruppo di Controinformazione ecclesiale (Roma)

La mela morsicata è stata un vecchio simbolo delle campagne pubblicitarie degli anni ’60, etichetta discografica dei Beatles. Adesso è il simbolo della marca elettronica che si vanta di essere la più innovativa del pianeta. Bisogna riconoscere all’Apple una straordinaria capacità di rendere i suoi prodotti unici, inimitabili. Alla morte di Steve Jobs, il 5 ottobre, il fondatore della casa di Cupertino è stato santificato come portatore di valori straordinari ed essi sì imitabili dalle giovani generazioni.

Ma dove sono costruiti l’iPhone e l’iPad? In Cina naturalmente! Come ridurre i costi di fabbricazione all’osso? Dove localizzare una fabbrica che abbia uno stato di conflitto sindacale azzerato e una manodopera disciplinata? In un paese che si definisce ancora comunista ma che sta sperimentando un nuovo capitalismo. Ecco come si nutre il sogno americano.

Dal 2010 cominciano a filtrare dalla fabbrica cinese Foxconn le prime indiscrezioni sulle durissime condizioni di lavoro imposte agli operai che assemblano i tablet dell’Apple. Le leggi del mercato ormai sono talmente invasive che dettano i ritmi, le pause e la vita privata degli uomini-macchina.

Che cosa succede realmente in quelle fabbriche? Il disagio è tale che gli operai giungono a uccidersi, per sottrarsi alla schiavitù, lanciandosi dai tetti.

Una marca di successo può sostenere una campagna di boicottaggio alimentata dalla stampa e dalle organizzazioni umanitarie che sfruttano la visibilità della rete? Forse nel lungo periodo, ma nell’immediato bisogna far qualcosa. Muoversi. E allora il tredici di questo mese l’Apple ha nominato un’ONG di difesa dei diritti degli operai per ispezionare le fabbriche di Foxconn in Cina.

La FLA (Fair Labor Association) è un’ONG che ha sede a Washington e fu fondata negli anni ’90 quando anche noi in Europa ci accorgemmo che i palloni da calcio e le scarpe da ginnastica erano fabbricati da bambini nell’Estremo Oriente. Naturalmente si levò un’ondata d’indignazione. Le ispezioni dell’organizzazione non hanno però fermato i licenziamenti abusivi o le condizioni di lavoro illegali.

Qualcuno, dotato di spirito appuntito, ha scoperto che nel consiglio di amministrazione della FLA siedono i militanti ma anche i rappresentanti degli industriali. Apple ha annunciato di essere la prima tra le industrie dell’elettronica a farne parte. Sempre la prima.