Leggere e conversare nel carcere di Regina Coeli

Misa Chiavari
Roma

Ogni lunedì dal 5 dicembre scorso fino a dicembre di quest’anno accompagno nel carcere di Regina Coeli uno scrittore o scrittrice per un incontro con i detenuti . E’ una esperienza difficile, ma piena di umanità.

Si è a contatto con persone di ogni tipo dagli spacciatori ai piccoli e grandi rapinatori, dai cinesi ai rumeni, da un commercialista allo stracciarolo. Quello che provo nell’incontrarli e parlare con loro è un grande insegnamento di umanità.

Oggi il commercialista arrivato lì per un errore (è amico di un professore universitario nonché scrittore che è venuto la volta scorsa) ci ha raccontato lo shock che è stato per lui trovarsi in carcere, ma ancora più grande lo shock che ha provato nel vedere la gentilezza dei detenuti nei suoi confronti: nella fila per fare la doccia, nella distribuzione dei pasti, ecc.

Un altro detenuto ben vestito e sbarbato mi raccontava che aveva una casa e ne voleva una più grande, aveva una macchina e ne voleva una più veloce, fino ad arrivare a Regina Coeli dove finalmente ha trovato la LIBERTA’.

L’ho guardato sgranando gli occhi e mi ha spiegato che lì ha un solo ricambio di biancheria e i libri che noi gli portiamo ogni lunedì e sta assaporando cos’è la libertà dalle cose!

Ci sono i mussulmani che mi chiedono l’orario delle preghiere di questo mese a Roma, c’è chi ha il bimbo che compie due anni e che vorrebbe ricevere un regalo di suo padre, c’è chi vuole fare avere delle rose alla sua fidanzata per il giorno di S. Valentino, c’è chi vorrebbe la traduzione in italiano di una sua poesia in arabo.

Ognuno ha piccolissime esigenze e soddisfarle è piccola cosa, ma per loro è importante! C’è tanta umanità e fratellanza fra loro che è difficile trovarla fuori, così questo impegno è per me fonte di grandi insegnamenti.

Aveva ragione Gesù quando ci indicava i prigionieri come fratelli e li ha chiamati beati!