L’apartheid in Palestina

riceviamo da Nino Lisi

Brano del discorso tenuto il 26 marzo scorso alla conferenza di J. Street a Washington dal leader palestinese Mustafa Barghouti ad una platea largamente costituita di ebrei.

Alcune persone possono non gradire la parola apartheid quando diciamo che viviamo in un sistema di apartheid e segregazione, e capisco perché a voi non piacerebbe.Perché non c’è nulla da essere orgogliosi nell’avere un sistema di apartheid nel 21° secolo.

Ma, come ha detto Menachem Klein, noi realmente viviamo in questo sistema. Si tratta di un regime.Cos’è l’apartheid? È un sistema ove vigono due leggi, due leggi diverse per due popolazioni che vivono nella stessa terra. Se non vi piace la parola apartheid, datemi un’alternativa alla situazione ove un cittadino palestinese non può usare più di 50 metri cubi di acqua all’anno, mentre un colono illegale israeliano può usarne 2400.

Come chiamereste un sistema nel quale il salario medio annuo di un israeliano è di 30.000 dollari e di un palestinese meno di 1.400 dollari? Tuttavia siamo obbligati a pagare gli stessi prezzi degli israeliani per le merci, ma c’è dell’altro: siamo obbligati a pagare il doppio per elettricità e acqua rispetto agli israeliani, sebbene essi ne usino 30 volte di più rispetto a noi.Un’altra questione riguarda la segregazione nelle strade.

Questo è l’ultimo posto sulla terra, anzi il primo posto sulla terra, ove le persone sono segregate nelle strade. Parlo delle strade nella West Bank, ove le vie principali sono ad uso esclusivo di coloni, soldati e cittadini israeliani.

Il livello di violazione dei diritti umani è indescrivibile…. ci hanno fatto vedere l’esercito israeliano che usa cani contro i nostri contadini e attivisti non violenti nella maniera più crudele. Ciò ci ricorda ciò che avvenne negli Stati Uniti ai tempi della segregazione razziale.