Lettera al Presidente della Repubblica di “Per la Scuola della Repubblica”

“Per la Scuola della Repubblica”
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Al Presidente della Repubblica
On. GIORGIO NAPOLITANO

Onorevole Presidente,

ci rivolgiamo a Lei con sgomento e forte preoccupazione a seguito delle notizie apparse sui quotidiani e nei notiziari televisivi nella giornata di ieri in ordine a una proposta che il ministro della P.I. Francesco Profumo presenterà questa settimana stessa al Consiglio dei Ministri. Si tratta di un provvedimento che stravolgerebbe anni e anni di ricerche, sperimentazioni, studi pedagogici compiuti per adeguare il nostro sistema scolastico – ancora in parte improntato allo statalismo del regime fascista – allo spirito e alla lettera della Costituzione.

Tra i cronisti c’è chi l’ha definito “la riforma del ministro Profumo”, “premio allo studente dell’anno”, “la scuola del merito”. Noi vi leggiamo l’epilogo di un’ossessione del momento didattico della valutazione, già manifestatasi nel precedente governo con l’avvio di progetti improntati a una premialità senza criteri scientifici anziché a un rilevamento delle situazioni drammatiche in cui versa tanta parte delle scuole italiane per sollevarle – esse sì – con impegno eccezionale di finanziamenti dalla condizione di disagio conferendo loro quella qualità cui tutti e tutte gli alunni e le alunne del nostro paese hanno diritto.

Non possiamo consentire che l’ansia di dimostrarci efficienti, pronti alle sfide europee arrivi al disconoscimento e alla mortificazione dei valori del nostro sistema scolastico!

Onorevole Presidente, La invitiamo vivamente a porre attenzione a due ordini di considerazioni: manca l’urgenza richiesta per lo strumento della decretazione; mancano le condizioni per un dibattito libero e sereno su questa materia in un Parlamento impegnato a sostenere a qualsiasi prezzo l’operato di un governo tecnico .

Noi confidiamo nella Sua comprensione e nel Suo alto senso di responsabilità e auspichiamo di non dover mai vedere il Suo avallo a un decreto portatore di una simile proposta.

Roma, 5 giugno 2012

p. Il coordinamento dell’Associazione
Antonia Sani

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Il merito di Profumo maschera il disinvestimento nella scuola

Gennaro Carotenuto
www.gennarocarotenuto.it

Stiamo tutti leggendo bozze del decreto legge che, per l’ennesima volta, rivoluzionerà il sistema educativo italiano senza essere riusciti neanche a far entrare in vigore i disastri scritti da terzi per Mariastella Gelmini. Ancora una volta la parolina magica è “merito”.

In nome del merito in Italia si può fare tutto e il contrario di tutto. Ci sarà tempo di parlarne nei prossimi giorni – il decreto è atteso per mercoledì – ma almeno un puntino sulle “i” è già doveroso metterlo: il merito, caro Profumo, è una cosa bella tra adulti consenzienti e ognuno può meritare come vuole; ma quando il merito coinvolge minorenni allora è stupro.

L’idea di selezionare gli alunni migliori del ministro Francesco Profumo è nefasta per due motivi.

In primo luogo è solo l’ultima foglia di fico con la quale nascondere il disinvestimento dalla scuola pubblica.

In secondo luogo cela l’estraneità del governo dei tecnici alla democrazia, il compito della quale – per l’educazione – non è fare emergere i migliori ma portare tutti, investendo sui peggiori, ad un livello minimo. I bambini, gli adolescenti, se s’impegna può capirlo perfino Profumo, non possono essere già scarti del sistema e l’ultimo della classe può ambire ed essere motivato a divenire penultimo, ma se la scuola si concentra sui primi, saprà di aver perso in partenza e sarà indotto fin da subito a rinunciare e marginalizzarsi.

Regalare, come vuol far Profumo, ingressi nei musei agli studenti bravi, cosa vuol dire? Che andranno ai musei gli studenti che in genere sono già seguiti, che hanno libri in casa, che viaggiano, che per questo sono già naturalmente i migliori. Premiare loro che sforzo è? La scuola pubblica deve portare nei musei gli studenti peggiori. Premiare le scuole dei quartieri buoni, premiare i licei piuttosto che le professionali è la negazione della funzione civile della scuola pubblica.

Va bene premiare il merito (essere contro il merito in Italia ormai è come essere contro la mamma o la pastasciutta) ma il problema del paese è il degrado delle classi medie e la lumpenizzazione delle classi popolari. Bisogna premiare Lucignolo e Franti, continuando a investire su di loro, non abbandonandoli a loro stessi. Bisogna investire nelle scuole di periferia, nelle scuole degradate, in edilizia scolastica, incentivare, loro sì che sono adulti, gli insegnanti migliori a lavorare nelle scuole peggiori per renderle un po’ meno peggio. Bisogna lavorare per non lasciare indietro nessuno. Se si sforza può capirlo anche Profumo.