Quella insuperabile soglia di spettacolarizzazione di G.Codrignani

Giancarla Codrignani

Care amiche, dunque cominciamo bene (nel senso della campagna elettorale da un punto di vista di genere)!

1) Quando le donne sono “troppe” in lista, a Roma si cancella l’intera lista. Evidentemente è bontà eccessiva accettare le quote: siamo il 52 % dell’elettorato.

2) Monti promette sconti fiscali di 100 euro (all’anno). Ma il sistema delle detrazioni è del tutto insensato, soprattutto per le donne: nemmeno con 300 euro una famiglia ne trae veri benefici. Non sarebbe meglio impegnarsi a mantenere e accrescere i servizi?

3) I media si stanno sprecano sulla bellezza dell’educazione in famiglia. Per annunciare che si torna a usare la famiglia come ammortizzatore sociale ci raccontano biancaneve e i sette nani. Consoliamo così chi non ce la fa a pagare le rette di nidi e asili (guai a chi le chiama “materne”) pubblici e privati?

4) Dobbiamo – e vogliamo – scegliere chi ci rappresenti e si fa difficile superare la soglia di spettacolarizzazione in cui soprattutto chi fa riferimento solo alla tv naufraga. Chi sta a destra ci pensi bene prima di accontentarsi della rabbia. A sinistra parlano solo “maschi che parlano di se stessi”. Anche se il Pd ci ha dato il 40%. Nelle primarie. Nessun impegno sul governo.

Nota a margine: che cosa aspettano almeno le donne del Pd a chiedere la Presidenza della Repubblica? Ci saranno prestissimo le polemiche sul manuale Cencelli e sui concorrenti che fino ad oggi sono Prodi, Amato, Monti, Casini e dio non voglia qualcun altro. Una donna non solo celebrerebbe finalmente un risarcimento simbolico al genere, ma sarebbe anche la soluzione machiavellica dei prevedibili conflitti.

In aggiunta, una consolatoria: mi dice Maria Di Rienzo che Malala Yousafzai tornerà a breve sotto i ferri in Inghilterra per l’impianto di una placca di titanio nella scatola cranica, di un aggeggio per recuperare l’udito e per il restauro di un nervo del viso: ottime le probabilità che si ristabilisca completamente, in 12/18 mesi. I medici – secondo il Guardian – dicono che “è incredibilmente determinata a continuare a parlare per la sua causa.”