In ricordo di Primo Mazzolari

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo
nonviolenza@peacelink.it

Il 12 aprile 1959 moriva don Primo Mazzolari, uomo della Resistenza, uomo di pace. Nell’anniversario della scomparsa del grande maestro di nonviolenza, venerdì 12 aprile 2013 a Viterbo il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” promuove un incontro di commemorazione, nel corso del quale sarà letta integralmente una delle grandi opere di Mazzolari, “Tu non uccidere”, un testo classico del pensiero nonviolento. Alleghiamo un breve ricordo già apparso anni fa sul notiziario “La nonviolenza è in cammino”.

In memoria di Primo Mazzolari

Veniva dalla Resistenza, don Primo Mazzolari
che reca dura la scienza
del bene e del male, il conoscere insieme
il valore del pane e del vino, la fame e la morte.

Veniva dalla campagna, don Primo Mazzolari
che conosce il ciclo dei giorni
e dei raccolti, e la disperazione
della grandine e della fame
e come gli uomini fecondino la terra
e tutto è fatica e rigoglio.

Veniva dalla sequela, don Primo Mazzolari
credeva nell’assurdo di un figliuolo
dell’uomo che i potenti condannarono
a vile morte e che morì indifeso.

Credeva nell’assurdo: il mansueto
che accetta l’ingiustizia di morire
e che così di morte l’ingiustizia
per sempre smaschera
e annienta la violenza
con l’umile suo gesto di negare
di aggiungere violenza alla violenza.

Sapeva lottare, don Primo Mazzolari
con le arti della volpe e del leone,
con scienza di serpente e di colomba,
il lento lavoro della goccia
che scava la pietra stilla a stilla
a scheggia a scheggia scava la pietra.

E sapeva le parole, don Primo Mazzolari,
le parole che sanno girare ruote
e trascinare carri
muovere le montagne.

E se dovessi, cari, dire tutto
quel che mi pare di saper di lui
questo direi, che Primo Mazzolari
prese sul serio l’unico comando:
tu non uccidere.

Chi vuol rendergli onore
questo ricordi, a questo apprenda tutto
il cuor gentile suo:
tu non uccidere.