Un nastro di luce tra le chiese

Gianni Geraci
Perchè «Guado»?

Quest’anno, a Milano, c’è una novità.  La veglia di preghiera ecumenica che i gruppi di omosessuali credenti organizzando nella città si svolgerà infatti in più luoghi e coinvolgerà, all’interno di un unico appuntamento: una chiesa battista, una delle zone più animate della vita notturna milanese e una delle più belle chiese cattoliche della città.

L’idea è nata per ridare alla veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia quello slancio ecumenico che le aveva caratterizzate i primi anni e che si era progressivamente affievolito.

Per portarla avanti occorreva affrontare alcune difficoltà concrete come quella di far combaciare i calendari di due comunità cristiane differenti, o quella di fare i conti con i problemi pratici e burocratici che ci sono quando si organizza una manifestazione all’aperto. Alla fine, però, ce l’abbiamo fatta e la veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia che si svolgerà quest’anno nel capoluogo lombardo avrà alcune caratteristiche completamente nuove.

La sera del 13 maggio, ci troveremo, infatti, nella chiesa battista di Via Pinamonte da Vimercata 10 (MM2 Moscova), un tempio raccolto e molto suggestivo che aveva già accolto la veglia nel 2008. Lì inizieremo a pregare insieme e da lì ci muoveremo con una piccola fiaccolata che avrà alcune tappe in Corso Garibaldi (una delle vie della movida milanese in cui le persone sono solite darsi appuntamento per un aperitivo o per un dopo cena in città) e che si concluderà nella parrocchia dell’Incoronata, una delle chiese della Milano rinascimentale.

Cercheremo, con la luce delle nostre fiaccole e con le preghiere che accompagneranno il cammino, di legare con un nastro di luce, le chiese cristiane di ogni denominazione, nell’impegno comune di vincere con l’amore ogni forma di omofobia e di transfobia.

Ci guiderà il versetto della prima lettera di Giovanni che ci ricorda come nell’amore non c’è paura (1Gv 4,18b). Ci guideranno le parole dei salmi che reciteremo durante la veglia. Ci guiderà l’episodio in cui viene descritto, nel Vangelo di Marco, l’incontro alle porte di Gerico, tra Gesù e il cieco figlio di Timeo (Mc 10,46-51) che sarà al centro del culto che la chiesa evangelica valdese dedicherà il giorno 12 proprio al tema dell’accoglienza delle persone omosessuali e che riprenderemo all’inizio della veglia.

Ci guiderà la gratitudine nei confronti delle comunità cristiane che hanno aderito alla nostra idea di fare una veglia ecumenica e che ci hanno offerto la loro disinteressata ospitalità.

Ci guiderà infine il desiderio di offrire alla città di Milano un momento di riflessione sul rapporto che ci deve essere tra la vocazione all’amore a cui Dio ci ha chiamato amandoci per primo (1Gv 4,19) e il rifiuto di qualunque forma di odio, di violenza e di discriminazione (1Gv 4,20).

E con il grande abbraccio che unirà in un unico grande momento di preghiera il culto che si svolgerà domenica mattina nel tempio valdese di Milano e la fiaccolata che ci porterà dalla chiesa battista di via Pinamonte da Vimercate alla chiesa cattolica dell’Incoronata avremo l’occasione di rendere manifesta la risposta alla domanda che ci viene spesso rivolta quando i nostri interlocutori si chiedono a cosa servono le persone omosessuali.

«Ad aiutare le persone, le chiese e le istituzioni a dialogare tra loro e a scoprire il grande valore della diversità che rende il creato molto più bello, molto più utile e molto più stimolante».    Questa sarà la nostra risposta.