L’ANGOLO della GRU: Valorizzare Scampia. Si può! di A.Bifulco

Aldo Bifulco
Cdb Cassano – Napoli

Per trattare l’argomento in questione ho scelto Rosario D’Angelo a cui sono legato da un grande affetto perché è stato mio studente al Liceo “Brunelleschi”; un affetto che si è rinvigorito a seguito della sua frequentazione assidua di Scampia, tanto da poter essere considerato “un altro figlio adottivo” e…si sa…spesso i ”figli adottivi” sono capaci di stringere relazioni più intense con chi li accoglie. Per Rosario “valorizzare Scampia”, a prescindere da ogni progetto, è diventato un desiderio ed un impegno.

Presentandoti parlaci anche del tuo rapporto con Scampia.
Ho 33 anni, sono laureato, in Sociologia, se mi chiedi che lavoro faccio, ti rispondo dipende dai giorni, in alcuni giorni sono un educatore, in altri un fotografo, in altri un video maker , in altri un contadino, in altri un media planner, in altri progettista nel sociale, posso affermare con serenità che non mi annoio. Il mio legame con Scampia nasce nel 1996, in novembre. Tu che eri il mio professore di Biologia al Liceo di Afragola, invitasti me, Michele e Ugo ad andare da Felice, al Gridas, per preparare uno striscione per una manifestazione . Un pomeriggio indimenticabile fatto di parole dense, colori e risate. Il mio primo incrocio con Scampia e forse la mia prima svolta.
Poi lentamente, iniziativa dopo iniziativa con il Circolo “La Gru”, ho conosciuto tanti uomini e donne: Ciro, Franco, Antonio, Marcella, Gennaro , Enzo, Fabrizio, Rosa, Luca, Mirella,Martina, Sara,Patrizia … l’elenco dovrebbe essere lungo e riempiere più pagine. Tutti incontrati “ai crocicchi”, ognuno di loro mi ha lasciato un dono, che conservo gelosamente, che sono stati fondamentali nella mia crescita personale. Ti sembrerà assurdo, ma io a Scampia ho imparato a sognare e a credere che il cambiamento esiste, basta guardare sul lungo periodo e non fermarsi alla logica del presente, non senza sconfitte e delusioni.

Hai letto l’intervista di Egidio sull’ultimo numero di “Fuga di notizie”? Vuoi aggiungere qualcosa?
La precarietà, la flessibilità e la frammentarietà sono della nostra generazione, i motivi e le dinamiche che hanno portato il mercato del lavoro ad avere queste logiche assurde e autolesionistiche pure, ma quello che non capisco ancora è perché non ci fermiamo.
La nostra è una vita lavorativa a progetto, a tempo determinato se si è fortunati, l’importante e non farsi prendere dall’ansia del futuro ed imparare a gestire l’ansia della scadenza, costruire una base di competenze certe e credere nelle proprie capacità e non perdere mai di vista i propri obiettivi. Ci vorrà più tempo di chi ha un’ entratura e l’appoggio giusto. Spesso mi sono visto passare avanti emeriti imbecilli, figli di o l’amico dell’amico di turno. Tutto questo è logorante, ma bisogna reagire e disegnare il proprio spazio e mai perdere la consapevolezza delle proprie capacità, questo naturalmente si ripercuote anche sul piano personale, la nostra è una generazione che vive schiacciata nel presente, e non riesce a percepire o a immaginare il futuro inteso come: indipendenza economica, la costruzione di una famiglia e una realizzazione professionale. Molti sono andati via nella ricerca di qualcosa di meglio, che in realtà spesso è fatto di pagamenti certi, di meritocrazia e poco più. A volte ci penso anche io, ma per ora ho ancora la forza di lottare nella mia terra. Se mi chiedi qual è il mio sogno ti rispondo un figlio, anche se non ho una compagna, credo di sentirmi pronto.

Valorizziamo Scampia di che si tratta a che punto siamo ?
Un progetto, promosso da Fondazione con il Sud che intende riqualificare e valorizzare alcune aree e spazi nel quartiere di Scampia, in particolare l’area della Villa Comunale di Scampia e Piazza Giovanni Paolo II, attraverso il coinvolgimento diretto di cittadini, organizzazioni della società civile e istituzioni.L’obiettivo è quello di favorire la riappropriazione e il recupero, come spazi aggregativi, di alcune aree verdi e strutture in disuso, restituendo ai cittadini un ruolo attivo nel cambiamento del contesto in cui vivono al fine di:
– Aumentare la fruibilità dei luoghi, la vivibilità del quartiere, avviare processi che permettano alle persone di vivere in spazi belli e piacevoli.
– Recuperare e riqualificare strutture in disuso, aree e spazi verdi dismessi per finalità sociali, sportive, ed economiche.
– Aumentare il livello di appartenenza e partecipazione alla vita politico-culturale della città.
Il progetto coinvolge: L’UOMO E IL LEGNO COOPERATIVA SOCIALE, A.QUA.S, ALTRO MONDO, ARCI SCAMPIA, C.E.LU.S., CIRCOLO LA GRU DI LEGAMBIENTE, GENITORI DEMOCRATICI NAPOLI, ARREVUOTO, TOOL BOX, CHI ROM E…CHI NO,DAFNE, ASSOCIAZIONE DREAM TEAM, PORTE INVISIBILI, STAR JUDO CLUB, DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA UNIVERSITÀ DI NAPOLI FEDERICO II, OCCHI APERTI, spero di non averne dimenticato nessuno. Ora sta per concludersi la fase di progettazione partecipata, e cominceranno a breve le attività del progetto.Un primo momento pubblico della rete delle associazioni è stata la partecipazione alla festa d’inverno “Miti di Luce” del Mammut , dove simbolicamente è stata aperta la porta del Parco Urbano che da su piazza Giovanni Paolo II ed affisso uno striscione con un invito “Favorite!” (riportata sulla copertina dell’ultimo numero di “Fuga di notizie”) un prossimo momento pubblico sarà la partecipazione con un’azione di animazione al Carnevale del Gridas, ma non posso anticiparti nulla ancora.