Il card. Caffarra sui divorziati risposati contro Kasper di NoiSiamoChiesa

NOI SIAMO CHIESA
Via N. Benino 3 00122 Roma
Via Soperga 36 20127 Milano
www.noisiamochiesa.org

|

Comunicato Stampa – Il Card. Caffarra, in un’intervista a “Il Foglio”, il quotidiano dell’ateo devoto Giuliano Ferrara, si pronuncia sui divorziati risposati contro Kasper (e indirettamente contro papa Francesco).

Pensiamo che il cardinale Carlo Caffarra abbia a disposizione non pochi strumenti massmediatici, nazionali e locali, per esprimere le sue opinioni. Sorprende e amareggia che abbia accettato di concedere una lunghissima intervista a “Il Foglio”, pubblicata sabato 15. Si tratta di un quotidiano che, da alcuni mesi,conduce una campagna a tutto campo contro il magistero di papa Francesco. Lo dirige un ‘ateo devoto’ che prima si serviva dell’insegnamento di Benedetto XVI e dei vertici della Cei per chiedere una maggiore ‘identità cristiana’ al cattolicesimo italiano, utile ad animare una cosi detta ‘religione civile’ funzionale a un progetto politico reazionario, molto evidente e dichiarato. Ora il vescovo di Roma Francesco ‘piace troppo’ secondo Giuliano Ferrara, che, attraverso il suo ultimo libro, dà voce a tutti i mal di pancia anticonciliari presenti nella Chiesa.

Ciò premesso, le argomentazioni del cardinale, legittime e autorevoli nel clima di dibattito avviato da Bergoglio su un tema prima tabù come quello dei divorziati risposati, partono da una difesa a tutto campo della Humanae Vitae. Spiace constatare che il cardinale non si sia accorto come questa enciclica dall’inizio non sia stata recepita dal popolo cristiano, tanto che ormai una vasta area del mondo cattolico, anche interna alle strutture ecclesiastiche, invoca quantomeno una modifica esplicita delle linee operative del documento, quelle relative alla proibizione di metodi artificiali nella contraccezione . Tutto ciò dovrebbe significare qualcosa dal punto di vista sia teologico che pastorale. Per il resto, nell’intervista, Caffarra ci sembra simile ai tanti che contestavano Gesù appellandosi alle leggi del “sabato”; è tipico della supponenza dei fondamentalisti essere convinti che la loro interpretazione del Vangelo sia l’unica e non passibile di alcuna discussione. Tutti gli altri sono fuori strada quando, invece, la storia della Chiesa è fatta di una ricerca faticosa e contraddittoria per capire come il Vangelo debba essere vissuto nella storia e nelle diverse culture.

Nel nostro caso, per Caffarra, non solo sarebbe fuori strada il cardinale Kasper, che ha sollevato in Concistoro la sofferente problematica dell’attuale divieto dell’Eucaristia per i divorziati risposati, ma sarebbe fuori strada anche papa Francesco che boccia ‘la dogana spirituale’ dei sacramenti e invoca misericordia per i risposati. Niente di male per chi crede in una Chiesa unita e non uniforme, l’importante è essere chiari e non ipocriti. E che dire del sentire diffuso prevalente all’interno del popolo cristiano, venuto a galla nelle risposte al questionario sui problemi della famiglia proposto dal Sinodo dei vescovi? Sbaglia sempre la base o solo quando, come in questo caso, si esprime in maniera difforme dal proprio pensiero? Il cardinale Caffarra nulla dice su quanto ormai sta diventando convinzione diffusa: l’analisi dei testi del concilio di Nicea, una migliore conoscenza della storia della Chiesa e la prassi della Chiesa ortodossa stanno ponendo le condizioni perché la Chiesa, non accettando alcuna linea lassista e confermando il valore dell’indissolubilità, riaccolga pienamente nella comunità ecclesiale credenti che, dopo un fallimento, abbiano iniziato un nuovo percorso d’amore, riconoscendo i loro eventuali errori.

“Noi Siamo Chiesa” condivide le solide argomentazioni elaborate negli anni ’70 dal teologo Giovanni Cereti nel suo “Divorzio, nuove nozze e penitenza nella Chiesa primitiva”, non a caso citato da Kasper nella sua relazione al Concistoro. “Noi Siamo Chiesa” ritiene anche che l’insistere nel sistema dei processi di dichiarazione di nullità davanti ai Tribunali ecclesiastici è strada da abbandonare coraggiosamente per la quasi totalità delle istanze ivi presentate .

Roma, Bologna 21 marzo 2014