L’ANGOLO della GRU: Per “una quota di responsabilità”! di A.Bifulco

Aldo Bifulco
Cdb Cassano – Napoli

Quando ho incrociato Davide Cerullo era di ritorno dal suo ennesimo viaggio per l’Italia a presentare i suoi libri. Veniva da Roma, era stato ospite di Erri De Luca che ha scritto la prefazione ad una favola “agile e perfetta” dal titolo “La ciurma dei bambini e la sfida al Pirata Ozi”. E le prime parole per presentare Davide le lascio proprio ad Erri De Luca:”Davide è un tizzone scampato a un incendio. Succede a legni che si battono contro il fuoco”. Io che sono frequentatore delle strade e degli eventi di Scampia ho sentito parlare spesso di Davide, ho letto i suoi scritti, ma l’ho incontrato rare volte e in modo fugace….questi giorni , invece, abbiamo potuto dialogare intensamente ed agire gomito a gomito ed è nata una “bella amicizia”. L’intervista è una ricostruzione dei frammenti di dialogo raccolti in un concitato andirivieni, mentre lui preparava la mostra alla Vela verde ed io dissodavo il terreno per l’aiuola delle farfalle.

Solo una piccola nota biografica perché chi vuole saperne di più può scavare in tanti modi e direzioni.
I più vecchi di questi luoghi si ricorderanno del gregge di pecore e capre che pascolavano per le terre incolte di Scampia e dintorni. Io e mio fratello eravamo i bambini pastori ed ho visto nascere e crescere questo quartiere tormentato nel suo sviluppo architettonico e sociale. Vicende controverse hanno accompagnato la mia adolescenza e giovinezza. Poi sono andato in giro per l’Italia a lavorare come camionista e mi sono fermato, soprattutto, a Modena dove ho incontrato persone interessanti, ho letto tanto e d ho partecipato anche a progetti sociali. Ma poi sono tornato. Una moglie e due figli sono il mio nucleo familiare, ma i miei orizzonti affettivi si allargano e i tanti bambini di Scampia , quelli dalle “ali bruciate, vi rientrano totalmente.

E allora hai occupato due stanzette nella Vela verde, le hai dato un’identità ed è nato il “Centro Insieme”.
Con mia moglie ed altri amici abbiamo aperto questo spazio al servizio dei bambini, un piccolo doposcuola gratuito. E’ la “quota di responsabilità” che ho sentito di investire per il mio quartiere. “Vorrei- con Rodari-che tutti leggessero non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”. E sono convinto come ho scritto sul muro: “Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo”.

Incuneandomi con curiosità nelle stanzette del Centro, con mia grande sorpresa, e con grande gioia ho incontrato impressi sui muri volti a me carissimi, come Don Lorenzo Milani, Danilo Dolci, e frasi e concetti che richiamano una didattica, una metodologia, degli ideali che hanno riempito la mia vita di insegnante, attualmente in pensione.
Si ho letto molto, ho divorato i libri di questi grandi personaggi che hanno dato luce e prospettiva nuova alla mia vita al servizio degli “ultimi”. Per fare emergere gli “ultimi”, bisogna mettersi alle loro spalle, mettersi dietro di loro e spingerli…insomma dobbiamo diventare noi “gli ultimi”! E così mi è venuta anche la voglia di scrivere.

Ed oggi si inaugura in questa Vela, dove si entra senza paura, ma con speranza, il “Museo del bambino”.
Il Museo nasce da un’idea del grande artista, architetto Riccardo Dalise che ha trascorso tanti giorni con i bambini del Centro facendo emergere la creatività presente in ognuno di essi ed in questo Museo ci sono le sue opere, quelle di altri artisti generosi, i disegni dei bambini, le loro trasformazioni metalliche curate dallo stesso Riccardo. Un museo in movimento, un museo che speriamo diventi permanente.

Oggi grazie a Riccardo, Davide e agli operatori del Centro Insieme comincia a prendere corpo l’idea espressa nel manifesto di “Scampia Felice” di abbattere le vele, ma di salvarne una per farla rinascere dal basso, dal lavoro delle associazioni, dei cittadini, e farla diventare sede di mostre, archivio storico, biblioteca, luogo di incontro….così paradossalmente la Vela, metafora di tutti mali, “monumento all’infamia”, potrà gonfiarsi di quel “buon vento” che spira forte anche a Scampia.