Irregolari fermati e schedati in tutta Europa. Parte la maxi operazione Mos Maiorum

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Le polizie di tutta Europa si stanno preparando a un’enorme operazione congiunta contro l’immigrazione clandestina. L’obiettivo è fermare e schedare per due settimane il maggior numero possibile di migranti irregolari per scoprire come sono riusciti ad arrivare e come si spostano all’interno dell’area Schengen, per poi colpire le reti dei trafficanti di uomini.

L’operazione è un’iniziativa del governo italiano e sarà coordinata dalla direzione Immigrazione e polizia delle Frontiere del ministero dell’Interno. L’hanno chiamata curiosamente e nostalgicamente “mos maiorum”, come i latini definivano le (buone) usanze degli antichi, e vedrà migliaia di poliziotti impegnati dal 13 al 26 ottobre.

In un documento riservato consegnato a Bruxelles il 10 luglio scorso dalla presidenza italiana alle delegazioni degli altri stati europei sono elencate le informazioni che gli agenti dovranno raccogliere dai migranti fermati.

In particolare, si punta a scoprire le loro rotte: “percorsi e mezzi di trasporto utilizzati prima si essere fermati”, ma anche “percorsi programmati e destinazione finale”. Così come il modus operandi: “documenti di viaggio falsi, domande di asilo, indicazioni riguardanti i trafficanti di uomini, nazionalità e paese di residenza e i fiancheggiatori, soldi pagati per il viaggio”.

I controlli verranno fatti alle frontiere, ma anche su tutto il territorio europeo, proprio perché si vogliono tracciare anche i percorsi interni. Per chi è senza un permesso di soggiorno si annunciano quindi due settimane davvero a rischio. Chi finirà nelle maglie di Mos Maiorum, a meno che non sia un richiedente asilo, verrà infatti espulso e potrebbe finire anche dietro le sbarre di un Cie.

Comprensibile quindi la preoccupazione di molte associazioni. Il coordinamento migranti di Bologna, ad esempio, ha diffuso un volantino multilingue per informare tutti dell’operazione e ricorda sul suo sito: “Se vieni fermato hai il diritto di chiedere asilo o la protezione umanitaria in qualsiasi momento. Se hai già presentato domanda di asilo hai il diritto di presentare una nuova domanda se le circostanze iniziali sono cambiate…”

Punta invece il dito contro la “retata disumana ed inutile” il Cospe, che ha ribattezzato l’operazione Mo(r)s Maiorum, dice che è in “perfetta continuità con l’approccio poliziesco e repressivo delle politiche euroee responsabili della morte di migliaia di persone nel Mediterraneo” e chiede al ministro dell’INterno Alfano “garanzie sul pieno rispetto dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra sui rifugiati”.

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“Mo(r)s maiorum”: ordinanza contro i migranti irregolari

I Paesi dell’UE, sotto la guida della Presidenza del semestre italiano e il coordinamento della Direzione Centrale per l’Immigrazione e la Polizia di Frontiera del Ministero dell’Interno italiano si apprestano a lanciare una “retata” poliziesca su scala continentale, sponsorizzata da Frontex: l’operazione Mos Maiorum.

Dal 13 al 26 Ottobre, 18.000 agenti di polizia di tutti i Paesi membri dell’Unione e quelli associati all’accordo di Schengen saranno mobilitati – a spese dei contribuenti – per dare la caccia ai “migranti irregolari” e sans-papiers di tutta Europa. Controlli forzati, posti di blocco, interrogazioni e probabile detenzione nei CIE in attesa di espulsione e arresti, sono previsti nelle stazioni e aeroporti del continente, ai confini dell’Unione così come all’interno dello spazio di circolazione di Schengen. L’iniziativa mostra una perfetta continuità con l’approccio poliziesco e repressivo delle politiche europee, del programma di Stoccolma e degli Accordi di Dublino che, secondo i dati resi noti dall’OIM (Organizzazione Internazionale delle Migrazioni) lo scorso 29 settembre, sono responsabili della morte di 40.000 persone dal 2000, e più di 3.000 solo quest’anno nel solo Mediterraneo, che rimane la frontiera più pericolosa al mondo.

Proprio il 3 ottobre cade l’anniversario del tragico naufragio di Lampedusa, in cui persero la vita 366 migranti. Eppure l’Europa si barrica dietro una fortezza culturale e militare, e rifiuta di prendere atto del proprio fallimento: la complessità delle migrazioni non si affronta a colpi di repressione militare e facili slogan in piazza. Da anni le organizzazioni della società civile del Mediterraneo, segnalano che un’alternativa è possibile, che rimettono in discussione non solo le politiche migratorie dell’UE, ma anche le misure che ne sono all’origine: accordi di libero scambio iniqui, sostegno indefesso delle nostre “democrazie” a dittature militari corrotte, accaparramento delle risorse. In un continente in profonda crisi sociale ed economica, circondato da conflitti (dalla Siria all’Ucraina, da Gaza alla Libia), la minaccia alla sicurezza dell’Europa non può essere rappresentata dalla migrazione di uomini e donne che inseguono un sogno di dignità, lavoro e pace.

COSPE condanna l’operazione Mos Maiorum, e chiede al Governo italiano di non perseguire coloro che ha salvato dal naufragio con l’operazione Mare Nostrum, aderendo a questa retata disumana ed inutile. Tale operazione contraddice totalmente gli impegni assunti dal Ministro Pistelli di fronte ai rappresentanti della società civile europea a Firenze, in occasione dell’inaugurazione del semestre italiano di presidenza UE. Chiediamo con urgenza una presa di posizione al Ministro Pistelli, e garanzie al Ministro Alfano sul pieno rispetto dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Ci aspettiamo di meglio dalla politica, pretendiamo un’altra Italia e un’altra Europa. Il nostro Mos Maiorum non è quello della paura e della repressione. La cultura, la tradizione europea e mediterranea in cui ci riconosciamo è quella dell’incontro e del dialogo.

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Caccia al clandestino: l’Italia guiderà l’operazione “Mos maiorum”

Monica Amendola
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Scovare traffici illeciti schedando in dieci giorni un numero di persone pari agli abitanti della Polonia, indicando per ognuno tutti i viaggi fatti, i mezzi di trasporto usati e le persone incontrate. Per il Consiglio d’Europa si può: nel semestre di presidenza italiana, ha approvato l’operazione “Mos maiorum”. Si tratta di un’azione congiunta di tutte le forze di polizia europee che metterà in campo diciottomila agenti, coordinati dall’Italia, per sconfiggere l’immigrazione clandestina, attiva fra il 13 il 26 ottobre 2014. Quasi una risposta alla manifestazione della Lega Nord del 18 ottobre 2014 a Milano contro l’invasione clandestina. Ma la stima degli immigrati irregolari in Italia non supera le trecentoventimila persone; che in tutta l’Europa sale a non più di quattro milioni sui trentaquattro regolari.

Il coordinamento dei lavori sarà infatti affidato proprio alla nostra direzione centrale per l’immigrazione e alla polizia di frontiera del nostro Ministero dell’Interno, affiancati da Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne nei paesi dell’area Schengen. L’obiettivo è quello di «indebolire la capacità dei gruppi criminali organizzati di facilitare il traffico umano di contrabbando verso l’Unione europea, focalizzandosi sull’attraversamento illegale dei confini», come si legge nella nota del Consiglio europeo. L’operazione si propone inoltre di «collezionare informazioni, per fini di intelligence e investigazione, che riguardano le principali rotte seguite dai migranti per entrare nell’area comunitaria e il modus operandi usato dalle reti criminali nei traffici del contrabbando di persone, anche riguardo alle seconde generazioni», spiega ancora il documento.

Più nel concreto, in tutti i Paesi dell’Unione europea e nei firmatari del trattato di Schengen, gli oltre diciottomila agenti di polizia coinvolti dovranno pattugliare tutte le stazioni ferroviarie, gli aeroporti, i caselli autostradali e i porti, con l’obiettivo di identificare, schedare, arrestare i migranti irregolari e smascherarne le rotte. Non si sa quali spese costerà questa operazione all’Europa: «Non c’è una stima dei costi generali dell’operazione per ogni paese partecipante», scrive infatti la nota del Consiglio europeo. L’unica certezza è che l’agenzia Frontex finanzierà la parte relativa al suo coinvolgimento.

Sempre dalla lettura della nota emerge che tutti i Paesi partecipanti dovranno fornire «i dettagli dei migranti: nazionalità, genere e età, luogo e data di entrata nell’Unione europea»; senza dimenticare «la schedatura delle loro rotte precedenti, i mezzi di trasporto che hanno utilizzato, le date e la destinazione finale». Non dovrà mancare nemmeno una descrizione precisa del loro modus operandi, che renda conto di eventuali «documenti falsi o falsificati, diritto d’asilo, indicazioni sul traffico di contrabbando dei migranti, con nazionalità e paese di residenza dei facilitatori, e il denaro pagato per il viaggio da ogni migrante». E non sarà possibile rifiutare la partecipazione per nessuno dei paesi dell’area Schengen: «Tutti gli stati membri saranno invitati a inviare la propria partecipazione».

Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha annunciato per il 18 ottobre 2014 una manifestazione per dire stop all’invasione, in particolare contro i centocinquantamila sbarchi del 2014. E il ministro dell’Interno Alfano nei mesi scorsi aveva più volte chiesto all’Europa un aiuto ad «affrontare l’emergenza sbarchi». Inoltre, è di questi giorni l’accusa all’Italia da parte del governatore della Baviera Horst Seehofer: «Se l’Italia non ferma l’ondata di immigrati diretti in Germania saremo costretti a ricorrere ai controlli alle frontiere». La Mos maiorum giunge quasi in risposta. Eppure, negli ultimi anni, le stime della presenza straniera irregolare in Italia parlano di un calo: il sei percento dei residenti in modo regolare. In totale, si tratterebbe di non più di trecentoventimila persone, sugli oltre quattro milioni di residenti in modo regolare. E anche nel resto dell’Europa, la situazione non sembra diversa: i residenti sono trentaquattro milioni, e la stima degli irregolari non supera i quattro milioni. Dati che rendono difficile parlare di emergenza.

Le associazioni umanitarie, invece, stanno lanciando l’allarme ai migranti. Si dicono preoccupate per le modalità in cui si svolgerà questa operazione e poco fiduciose nel suo successo, perché rischia di dare vita a una caccia sfrenata all’uomo, in cui chiunque ha l’aspetto dello straniero potrebbe essere arrestato e schedato. Oltre al fatto che spesso i clandestini non utilizzano i mezzi di trasporto ufficiali, per cui la Mos maiorum rischia di «essere l’ennesima risposta europea repressiva alle stragi migratorie: solo nel 2014, nel Mediterraneo hanno perso la vita oltre duemilacinquecento persone», è l’avvertimento di Amnesty International.

E senza dimenticare che «spesso i familiari dei profughi vanno a prenderli direttamente al loro arrivo, in attesa di ottenere il ricongiungimento: siccome tutti i partecipanti al viaggio si dividono le spese del biglietto o della benzina, con la Mos maiorum c’è il rischio che quel viaggio venga paragonato ai trasporti illegali di uomini, solo perché i passeggeri pagano», è il commento di Alberto Mossino del Piam (Progetto integrazione e accoglienza migranti) onlus di Asti.

Una caccia all’uomo o una mossa politica? Il confine rischia di essere sottile. Già il nome è indicativo: perché in latino “mores maiorum” era il motto della parte più conservatrice della società, e indicava come sistema di valori di riferimento quello degli antichi. Una condanna del nuovo, quindi, quella dell’Unione europea? Di certo c’è solo che l’Italia, in questa lotta al nuovo, si è messa in prima fila.