Povertà emotive e fede cristiana

Gesù ci invia e Dio ci accompagna

CdB di via Città di Gap (Pinerolo)

La situazione di oggi, che vede crescere la folla di esclusi e di escluse, è l’opposto del progetto del Dio della vita e della giustizia. Non possiamo rassegnarci a questa condizione di disuguaglianza e, come discepoli dei profeti e di Gesù, non abbiamo altra scelta che opporci con tutte le forze alle culture, alle strutture e alle pratiche che creano o legittimano le discriminazioni.

Viviamo ore drammatiche: multinazionali che traslocano, licenziamenti, precariato, disoccupazione crescente, abrogazione di diritti a tutela dei più deboli….. No, la pagina storica che stiamo vivendo non va nella direzione del “convito”, ma prepara la distruzione di ogni dimensione conviviale del creato e dell’umanità.

Il quadro ci fa pensare alla parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro. Il convito non esiste se ogni giorno c’è “il ricco che se la spassa con splendidi banchetti” (Luca 16,19) riservando ai tanti Lazzaro le briciole.

Ma non è solo più la presenza dei ricchi spietati a determinare l’ingiustizia; è il sistema chiamato “libero mercato” che è un progetto per creare esclusione. La sua struttura profonda è biforcuta: consolidare privilegi e generare disuguaglianza.

Le leggi che governano il mercato diventano progressivamente più rigide e sono finalizzate al mantenimento dello status quo, cioè la discriminazione.

Tale sistema, strutturalmente iniquo, è riuscito a convincere la maggioranza degli esclusi che questa situazione è naturale, sostanzialmente immodificabile ed irreversibile.

Al più, recita la propaganda diffusa attraverso tutti i canali, si possono effettuare dei ritocchi, delle correzioni. Non resterebbe che “adattarsi”, cioè rassegnarsi, mettendo sul conto la perdita o la cancellazione dell’orizzonte della fraternità e della sororità, relegando “l’utopia delle beatitudini” nell’armadio delle illusioni e delle ingenuità.

Purtroppo un po’ tutte le tradizioni religiose si sono talvolta prestate a legittimare questa visione del mondo e la nostra chiesa sta tentando a fatica e troppo lentamente di uscire da questa complicità. C’è di peggio: il perverso dio mercato cerca di utilizzare i simboli religiosi a proprio vantaggio e a copertura dei suoi sporchi affari.

Leggere la Scrittura non è mai un’operazione intellettuale o astratta, tanto meno in questo contesto storico. Essa un evento sovversivo nel più profondo senso della parola

Scoprire il Dio della vita e della liberazione, cercare il Suo mistero di amore, comporta una conseguenza concreta: impegnare la propria vita contro l’idolatria del potere, del mercato, del denaro e fare dell’esperienza cristiana personale e comunitaria una sorgente ed un laboratorio di resistenza e di creatività evangelica. Significa passare da esecutori del progetto dei padroni a costruttori del sogno di Dio.
Per questo il “ Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” è una consegna alla quale vogliamo aderire con tutte le forze. Siamo e saremo milioni di donne e di uomini di ogni terra e di ogni tradizione: compagni/e del Dio creatore e liberatore.

Il grande “racconto dell’Esodo” può concretizzarsi nel piccolo “racconto quotidiano” delle nostre comunità e di ciascuno e ciascuna di noi.

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Alcune domande per il laboratorio

Mentre dilaga la povertà, anzi la miseria crescono la spersonalizzazione e i molti volti dell’impoverimento emotivo, culturale e relazionale. In questo contesto emergono e prosperano il culto degli oggetti, le personalità autoreferenziali, la priorità delle cose sulle relazioni, il presentismo, i miti della razza e della libertà senza limiti, la caduta delle grandi narrazioni, il vuoto di senso e la prevalenza dell’immagine….. Tutti elementi che rischiano di privarci dell’orizzonte dell’utopia.

– Come leggere i segni di speranza in questo contesto ?
– Come vivere questo mondo in veloce trasformazione alla luce della nostra fede?
– Come e dove cercare, trovare e costruire spazi di una vita quotidiana ricca di senso?
– Come non lasciarci sedurre da persone e realtà che rivestono di parole nuove la vecchia realtà antidemocratica dell’oppressione?
– Che cosa ruba oggi a molte persone la fiducia, la speranza e la perseveranza?
– Come in questo paesaggio deprimente gustare le gioie intense e quotidiane della nostra vita, dei nostri amori e dei nostri tentativi di collaborare alla costruzione di un mondo altro?
– Come testimoniare la speranza del regno e la fiducia nel Dio fedele?
– Quale senso e quale valenza ha la nostra appartenenza alla chiesa di cui ci sentiamo parte nel nostro impegno per una chiesa altra?
– Quale incidenza ha nella nostra vita la lettura delle Scritture e la “consegna” di Gesù di andare come agnelli in mezzo ai lupi?
– Quali sono le virtù desuete da riprendere e quelle inedite da vivere nel nostro quotidiano di donne e di uomini?
– Come coniugare oggi l’invito di Gesù: ” Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe”?