Questa Comunità… di CdbPinerolo

CdB di Via Città di Gap
Pinerolo

In questo mondo e anche in questa chiesa, dove tutto è grandioso e dove l’occhio rimane colpito da queste scenografie, costruite per dare spazio solo ai “giganti”, come possiamo vivere con gioiosa fiducia la nostra esistenza quotidiana minuscola e le nostre microscopiche esperienze comunitarie?

Partiamo dalla nostra comunità: una realtà molto piccola, 35-40 persone, di età molto diverse, spesso con vissuti problematici rispetto al lavoro, alla salute, all’educazione dei figli, coinvolti in mille rigagnoli di solidarietà.. Anche le comunità che conosciamo e con le quali comunichiamo più frequentemente sono realtà fragili, spesso molto piccole.

La nostra comune storia di comunità cristiane di base ci ha regalato un prezioso messaggio evangelico, una base che ci accomuna profondamente, oggi come ieri: non cerchiamo i riflettori e non ci seduce la grandezza. La teologia del granello di senape è diventata in tutte le nostre comunità cristiane il DNA profondo. Non ci siamo mai vergognati della piccolezza e abbiamo cercato insieme, nelle nostre differenze, di consolidare la prassi comune dell’impegno nel mondo e della solidarietà. Davvero possiamo ringraziare Dio che ci ha donato questa fondamentale comunione nella fede.

Ma in questo cammino ci sembra di intravvedere che già da molti anni esistono percorsi ed impostazioni diverse, che ci hanno condotti a scelte differenti. Per esempio, nella nostra comunità cristiana di base di via Città di Gap esiste una particolare attenzione, oltre all’impegno politico e nel volontariato, a ciò che avviene nelle chiese cristiane, nelle religioni e in particolare nelle varie presenze anche istituzionali del mondo cattolico.

Per noi e per altre comunità, ci sembra, è molto importante sentirci parte della grande chiesa con scambi, confronti, iniziative comuni. Dalle quattro parrocchie, con cui siamo in contatto, riceviamo un messaggio evangelico di significativo stimolo per noi. Così pure “Noi Siamo Chiesa”, “Chiesa di tutti-chiesa dei poveri”, “Gruppi cristiani GLBT”… costituiscono per noi luoghi di significativa partecipazione e coinvolgimento.

Piccoli, ma aperti: è un po’ il nostro progetto, che viviamo con la pochezza e la fragilità delle nostre forze. Il nostro presbitero, da sempre, è proiettato in questa direzione di cura pastorale in larga misura fuori dall’ambito strettamente comunitario.

Ci sembra che altre comunità, con coerenza e convinzione, ugualmente ricche di impegni in cui seminano amore e giustizia a piene mani, stiano costruendo un percorso più attento a sottolineare il valore, la originalità e la fecondità del nostro movimento delle comunità cristiane di base.

Se comprendiamo correttamente, questi fratelli e queste sorelle mettono in primo piano le istanze e le ricerche del nostro movimento di base. Ci sembra che la loro esperienza, per una precisa scelta, sia meno orientata a “contaminarsi” con il mondo cattolico nelle sue varie articolazioni e talvolta esprima poca attenzione a ciò che avviene nell’area ecclesiale cattolica o cristiana in generale.

Se ha qualche attendibilità questa nostra lettura, ci sembra utile che le differenze vengano realmente e serenamente esplicitate e consapevolmente assunte. Senza questa consapevolezza, a nostro avviso, le differenze creano tensioni infeconde o si può facilitare l’illusione di cancellarle, di personalizzarle o di farne prevalere una sulle altre.

In questa fase, ribadendo chiaramente la nostra coinvolta partecipazione al movimento delle comunità cristiane di base italiane, siamo ancor più interessati/e alla chiesa del vangelo e dei poveri nelle sue varie espressioni e anche costruttivamente e criticamente attenti ai segnali e agli stimoli che papa Francesco lancia alla chiesa, alle religioni e al mondo.

Ci interessa molto tenere gli occhi e il cuore aperti per mantenere, allargare ed approfondire contatti e relazioni con i vari “territori” della nostra chiesa, ecumenicamente intesa.