Il papa sotto attacco di B. Manni

Beppe Manni

Cdb Villaggio Artigiano Gazzetta di Modena, 8 Nov. 2015

Il Papa sotto attacco? Non mi sembra. Anzi. Gli scandali che stanno emergendo lo potrebbero aiutare a togliere di mezzo il marcio della curia romana, che è la punta di un mondo sommerso in tutta la chiesa e che andrà progressivamente sanato.

Quando nel 1870 il Re d’Italia invase lo stato pontificio fu scomunicato dal papa Pio IX. Ma fu un bene, e per 50 anni i governi italiano si mossero piuttosto liberamente e laicamente.

Poi l’infausto patto di incenso e acqua santa tra Mussolini e il Pio XI con il concordato del 1929 dette di nuovo potere e influenza materiale e politica al Papa e al clero. Con denaro, donazioni e privilegi. Fu come quando operi un tumore che anziché estirparlo diffondi in tutto il corpo le metastasi.

Gli scandali che sistematicamente emergono legati al vaticano, a mio avviso, derivano proprio dal cumulo di potere, denaro e privilegi, in mano al papa ai cardinali e vescovi e via fino ai laici e preti legati in questa malefica catena di s. Antonio.

Per mille anni e più uomini giusti, da S. Francesco, a Dante, da Lutero fino a don Milani e Dossetti, hanno chiesto che la chiesa si liberasse dalle ricchezze.

Quaranta cardinali nel 1965 (stava terminando il Concilio) stilarono un documento chiamato “Il patto delle catacombe”: si impegnavano a vivere poveramente, a rinunciare ai paludamenti di porpora, alle insegne d’oro e d’argento, ai titoli onorifici, ai privilegi, e a mettere le loro ricchezze a disposizione dei poveri; a non avere beni e conti in banca personali ecc. Furono Inascoltati.

Del denaro si dice che è sterco del diavolo e come tale dovrebbe puzzare ma poi quando questo diventa carta o conto in banca o transazione on line “non olet”, non puzza più, cosicché leggiamo che addirittura parte del denaro dato per i poveri, viene speso per ristrutturare appartamenti di cardinali e monsignorio orribile dictu, per comprare e vendere armi.

Il vero scandalo non è la pedofilia di alcuni esponenti del clero o del monsignore gay. Il vero e grandissimo scandalo è il possesso e il cattivo uso di queste immense ricchezze del Vaticano e della chiesa.

Nei secoli donazione e denari date in buona fede per i poveri hanno arricchito curie, diocesi e congregazioni: ne è un esempio la ricca eredità donata alla diocesi di Bologna con la ditta FAAK.

Oggi conventi, seminari e strutture sono vuote o trasformate in alberghi. Non sempre al servizio dei “bisognosi”. Il “fenomeno” discende a pioggia fino ai vescovi e ai parroci o meglio certi preti e parroci che si sentono autorizzati dal vaticano ad operazioni finanziarie.

Don Milani il profeta inascoltato, diceva che parrocchie non devono costruire campi sportivi, campi da gioco e strutture inutili.

Proprio della chiesa è la predicazione del Vangelo, la preghiera la costruzione di comunità solidali e accoglienti. Il superfluo non serve anzi. E invece si assiste ancora oggi a costruzioni di mega chiese, oratori elefantiaci, investimenti e lottizzazioni. Caricando il prete di pesi che non riesce a sopportare e rubando tempo ed energie alle attività pastorali.

Questo fumo demoniaco, offusca purtroppo le moltissime opere buone e testimonianze di tanti preti e cristiani che senza ritorni economici testimoniano le parole dell’uomo buono di Nazareth.

L’apporto che il cristianesimo può dare per la salvezza dell’umanità è troppo importante per lasciarlo affogare nella melma.

Mi augurio che non siano solo gli uomini dalla penna facile e dal portafoglio pieno, a gridare allo scandalo, ma i credenti che si devono liberare dalla soggezione millenaria nei confronti degli uomini dalla divisa nera e rossa e parlare anzi gridare per salvare la loro fede e la speranza dell’uomo che ripone ancora nella religione.

Scriveva Dante “O Simon Mago o miseri seguaci – che le cose di Dio che di bontade – deon esser spose , e voi rapaci – per oro e per argento adulterate” ( Infer. XIX).