Per una Chiesa veramente conciliare di Cdbitalia

COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE
Segreteria Tecnica Nazionale
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Bologna, 7 Nov. 2015

COMUNICATO

Fin dall’inizio del loro cammino,  le Comunità di Base hanno ripetutamente denunciato la ricchezza delle strutture clericali e i privilegi concordatari tra i principali ostacoli all’azione di evangelizzazione della Chiesa cattolica..

Oggi perciò esse sono pienamente d’accordo con  papa Francesco quando afferma che il “credente non può parlare di povertà e vivere da faraone”.

Questo vale in particolare per coloro che hanno responsabilità nel governo della Chiesa  e che, mentre il papa abita in forma semplice e austera a Santa Marta, continuano a praticare,  accanto a lui,  modi di vita principeschi e a vivere con stili di comportamento sfarzosi che tolgono credibilità a chi deve annunciare la Parola del Signore.

Ma questo non deve valere solo per i singoli preti, vescovi, monsignori, cardinali. E’ l’intera struttura vaticana che deve decidere di spogliarsi di una ricchezza scandalosa, spesso gestita a vantaggio di chi ne ha meno bisogno e in sinergia con potentati economici occulti.

Che ha a che fare con il Vangelo di Gesù una Curia diventata struttura finanziaria e di potere economico planetario dotata di patrimoni che le recenti inchieste dimostrano smisurati?

Ben venga dunque l’azione di bonifica e di trasparenza voluta da papa Francesco se essa prelude a una radicale conversione dell’intero apparato curiale vaticano e a un processo di liberazione anche della chiesa italiana da proprietà immobiliari e finanziarie  che devono essere destinate al servizio dei poveri, sempre più numerosi anche nel nostro paese.

Solo così sarà efficace la insistente  richiesta di maggiore giustizia sociale di papa Francesco, che gli ha alienato tanti benpensanti e che ha provocato irritazione, fastidio e scandalo fra i tanti impegnati a minarne la credibilità anche tra coloro che occupano i vertici della struttura ecclesiastica.

E ancor più importante diviene  l’urgenza di una riforma profonda delle modalità di riscossione  dell’ 8 X 1000  e della destinazione sociale, e non clericale, di questi cospicui fondi pagati dal popolo italiano.

Consapevoli dell’importanza storica dello scontro in atto nella Chiesa, è fondamentale, a nostro parere, non lasciare solo Papa Francesco e fare appello a tutto il Popolo di Dio perché faccia sentire la propria voce a favore della Chiesa delineata dal Concilio.